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Album 9

Album 9


9 è il secondo album in studio del cantautore Damien Rice pubblicato nel 2006, molto apprezzato dalla critica e discordante rispetto al disco di debutto, con testi inconfondibili.

Il secondo disco di Damien Rice «9» ha ricevuto il premio come miglior artista internazionale ai Brit Award. C’è un aneddoto legato a questo lavoro. Nel 2008, l’irlandese a bordo della sua Mini Cooper, in compagnia dei suoi amici Ryan e Mia, è partito da Dublino alla volta di Barcellona per assistere al concerto dei Radiohead. La sua idea era quella di realizzare dieci pezzi in dieci giorni. Nessuno sa se è riuscito nell’impresa, ad ogni modo l’album è stato prodotto e pubblicato. In questo periodo della sua vita, Damien Rice ha vissuto in Italia. Per due mesi il musicista ha alloggiato presso una fattoria a Pontassieve: “mancavano luce e telefono, scappavo da me stesso”, ha raccontato in seguito. Nel 2012 si è esibito al Parco della Musica di Roma, Firenze, Ferrara e Grado.


Il video performance LIVE.



Dopo tre dall’album di debutto O, Rice è tornato sul mercato con 9. Forte del successo di “The Blower’s Daughter” (che ha avuto un posto di rilievo nel film di Mike Nichols Closer), il cantautore irlandese ha scelto brani avvincenti: dalla ferocia di “Rootless Tree”, che inizia come una ballata apparentemente sdolcinata, poi esplode di rabbia, alla sublime e fragile “Accidental Babies.



1 9 Crimes 3:39

2 The Animals Were Gone 5:41
3 Elephant 5:57
4 Rootless Tree 4:22
5 Dogs 4:11
6 Coconut Skins 3:45
7 Me, My Yoke 5:57
8 Grey Room 5:43
9 Accidental Babies 6:34
10 Sleep Don’t Weep 21:54
11 The Rat Within the Grain (bonus track) 2:54



Damien Rice clarinetto, Fender Rhodes, chitarra, percussioni, piano, voce, campana tibetana, wurlitzer
Shane Fitzsimons basso, contrabbasso
Lisa Hannigan cori
Vyvienne Long violoncello
Cora Venus Lunny viola, violino
Tom Osander batteria, bicchieri
Joel Shearer chitarra elettrica



A differenza di O, volutamente custico grezzo, l’album 9 ripropone più o meno gli stessi musicisti, con ruoli differenti, anche Lisa Hannigan, nonostante sonorità discordanti. Il sound ricercato e sperimentale contraddistingue molto questo nuovo lavoro. I testi, invece, sono inconfondibili e tipici di Rice: “Amo la tua depressione e amo il tuo doppio mento”.