Storia di Dublino

Una foto storica Dublino

Inizia così la storia di Dublino che soltanto nei decenni successivi all’anno mille, un processo di assimilazione tra popolazioni gaeliche e incursori scandinavi caratterizzò il primo sviluppo urbano. Abitazioni, vie e poderi occuparono il terreno irregolare fra Poddie e Liffey.

Mentre al guado si sostituiva un primo ponte. Ormai rilevante centro di scambi, contava qualche migliaio di abitanti e batteva moneta propria. Fu perciò naturale che, nel XII secolo, prendesse avvio la conquista militare dell’isola da parte degli anglo-normarmi. Quest’ultimi costrinsero l’Irlanda a instaurare con la maggiore delle isole britanniche un legame che non si sarebbe mai più rescisso. Non riuscirono però a pacificare del tutto l’isola.

Lo storico controllo inglese nel Medioevo

Per secoli i confini del territorio stettero sotto il colonialismo inglese. Attorno alla città («The Pale») mutarono a seconda della maggiore o minore belligeranza nell’entroterra. La città in quanto tale, tuttavia, non mostrava particolari fervori anti-britannici. Anche più tardi, quando nel ‘500 venne introdotta una Riforma d’ispirazione anglicana, nessuna levata di scudi ci fu da parte dei fedeli alla Chiesa di Roma. Sotto un profilo urbanistico il centro medievale tendeva ad ampliarsi, in parte su terreno di bonifica sottratto al Liffey, e a formalizzare i suoi poli politici (il castello, 1220) e religiosi (la nuova collegiata intitolata a san Patrizio, sin dal 1192).

La recessione

La storia vedeva regolarizzare il Poddle, che fu bonificato dall’acquitrino originario. Prendevano forma aree specializzate e si costituivano i primi quartieri a nord del fiume. La storia documenta come la giurisdizione cittadina non oltrepassava la cerchia di mura eretta fra castello, fiume e ponte alcune aree esterne, esenti da obblighi di tassazione, venivano chiamate «Liberties». All’esplodere della guerra civile inglese (1642-48), la città rimase inizialmente fedele a re Carlo I, ma dovette cedere nel 1647 alle forze del parlamento repubblicano. Ne accolse la resa il suo stesso leader Oliver Cromwell, che qui prese terra per dare avvio a una marcia duramente repressiva attraverso l’isola.

Fin dal ‘400 peraltro, al di là delle guerre che tormentavano il paese, Dublino andava attraversando un periodo di sostanziale recessione. La prosperità e la crescita urbana sarebbero riprese soltanto dopo la morte di Cromwell e la restaurazione della monarchia britannica con Carlo Il, nel 1660. Al decennio successivo, la storia fissa al 1680 l’inizio del formarsi della Dublino come la si può percepire oggi.

Oliver Cromwell e la conquista dell'Irlanda

Oliver Cromwell e la conquista dell'Irlanda

Il condottiero e politico inglese Oliver Cromwell mise insieme il Commonwealth of England governando Inghilterra, Scozia e Irlanda con il titolo di Lord Protettore.

La città storica

Da allora fino all’età napoleonica, l’area riflette il generale sviluppo dell’isola con uno stabile aumento della popolazione. Si passa dai 65 mila abitanti di fine ‘600 ai 200 mila del 1800. Ne consegue il consolidarsi della propria aristocrazia (rappresentata nel parlamento dublinese, riconosciuto da Londra) e con un arricchimento edilizio importante.

Il 1800

Una foto storica Dublino

Nel 1801 l’aristocrazia dell’isola si vide costretta a votare la soppressione del suo stesso parlamento. Da capitale che era, la futura metropoli si ritrovò da un giorno all’altro nelle condizioni di emarginato capoluogo di una provincia che Londra disprezzava. Dublino progressivamente sfiorii a vantaggio della settentrionale Belfast, più saldamente protestante, avviandosi ad attraversare l’età vittoriana (1837-1901) in condizioni di endemico disagio sociale e disordine politico.

Ai primi del ‘900 i quartieri del vecchio centro medievale, vedevano affollarsi in stabili fatiscenti. Fino a 138 abitanti per acro di fronte a regolamenti che consideravano un dato di 50 come il massimo tollerabile per la salute pubblica. Assolutamente inadeguati furono i provvedimenti della Corona sia a riguardo della spaventosa miseria che ammorbava gli «slums», i bassifondi, sia di fronte all’anelito di libertà che la Rivoluzione francese aveva riacceso.

Ne scaturì una spirale di rivolte e repressioni, che portò all’Insurrezione di Pasqua del 1916. La rivoluzione segnò gli anni 1919-1921, destinata a concludersi con il riconoscimento dell’indipendenza irlandese. Il 6 dicembre 1921, la storia segna una data importantissima: Dublino era finalmente capitale della Repubblica d’Irlanda.

La capitale

Capitale d’Irlanda è da almeno otto secoli il principale insediamento dell’Isola, pertanto vanta un retaggio antico che ne ha fatto da sempre il centro politico più importante. Capoluogo del Leinster e capitale della Repubblica si estende sulla foce del fiume Liffey occupandone l’intero estuario. Un approdo naturale lungo la costa rivolta verso la Gran Bretagna.

Dopo l’unificazione forzosa alla corona d’Inghilterra, che segna la storia del paese nel 1801, la cittadina conobbe una stagione di triste declino. Il ricordo di un paesaggio urbano e umano degradato, però, lasciò progressivamente il posto alla rinascita. La faticosa e vittoriosa conquista dell’indipendenza produsse un vitalismo esasperato e, fino ad allora, sconosciuto.

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