La lista dei passeggeri del Titanic è lunga e variegata considerando le numerose nazionalità dei viaggiatori, accorsi da tutto il mondo per il viaggio inaugurale del transatlantico: a bordo arabi, belgi, bulgari, danesi, portoghesi, australiani, pochi italiani e cinesi. Tra loro ci sono racconti di morti nel naufragio e di sopravvissuti, ma anche favole d’amore che si sono intrecciate e che hanno ispirato il film capolavoro di James Cameron interpretati dai personaggi Jack e Rose.
Il Titanic
Morti del Titanic, bambini tra le vittime
I morti del Titanic furono 1.500, di cui 703 passeggeri. Lo schianto del transatlantico contro un iceberg avvenne alle 23:40 del 14 aprile 1912 e la nave affondò il giorno successivo alle 2:20. Il resto delle 2.223 persone a bordo trovarono salvezza sulle scialuppe di salvataggio. Tra le vittime ci furono anche bambini. Morirono in 106 e nessuno aveva più di 12 anni, tutti alloggiati in terza classe tranne una bimba che viaggiava in prima.
Le persone cadute in mare dal Titanic, invece, sarebbero decedute per ipotermia, contrariamente a qualche ipotesi su possibili squali nella zona. Ovviamente le morti per cause naturali o per altre motivazioni restano soltanto delle ipotesi considerando che la nave Mackay-Bennett, incaricata di recuperare i corpi, si limitò al riconoscimento. Stando alle testimonianze i cadaveri apparsero integri, senza amputazioni inferte da squalo.
Molti corpi, dopo il riconoscimento, furono seppelliti in mare altri come il bambino di due anni — con indosso ancora gli abiti e le scarpette, la vittima più giovane del disastro — ricevette funerali e una tomba. Non tutti furono recuperati e nonostante l’idea predominante della totale disintegrazione dei corpi nell’oceano, la scoperta del relitto del Titanic nel 1985 — durante una spedizione dalla National Oceanic and Atmosphere Administration (NOAA) — fece emergere nuove ipotesi sulla possibilità di trovare ancora resti umani in mezzo alle lamiere. C’è una foto in particolare che mostra un possibile cadavere.
Superstiti del Titanic
Millvina Dean, l’ultima superstite del Titanic, è morta lo scorso 31 maggio 2009. All’epoca dei fatti erano una neonata di 2 mesi, la più giovane passeggera. Tra i sopravvissuti del Titanic ci fu anche un’italiana Argene Genovesi di Montecarlo. La figlia Neva Casata mantiene vivo il ricordo di suo papà Sebastiano che prese la moglie incinta e la caricò su una scialuppa. Lui si buttò al mare e il suo corpo fu ritrovato nei giorni seguenti. Aveva le mani piene di lividi, poiché probabilmente cercò di salire su una scialuppa e fu costretto ad abbandonare la presa sul bordo della lancia a colpi di remi.
Storie romantiche: Jack e Rose come Isidor e Ida Straus
Non solo morte, il Titanic racchiude anche storie d’amore che hanno senz’altro ispirato il film colossal dal retrogusto romantico interpretato da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet nei ruoli di Jack e Rose. La vera storia dell’affondamento del Titanic ripercorre l’amore tra Isidor e Ida Straus passeggeri di prima classe. Lui era comproprietario della Macy’s department e membro del Partito Democratico al Congresso degli Stati Uniti Congresso.
Partito dall’Irlanda del Nord era in viaggio sul transatlantico per tornare a casa dopo una vacanza in Francia. Subito dopo la tragedia la coppia fu avvantaggiata dallo status sociale per un posto sulla scialuppa di salvataggio. Essendo donna a Ida fu offerto uno dei primi posti, che rifiutò per non lasciare indietro l’uomo che la amava. Anche a Isidor offrirono un posto che avrebbe lasciato a sua moglie. Ida rispose: “Viviamo insieme da molti anni. Dove vai tu vado anche io” e cedette il posto alla sua cameriera. Un amore che andò oltre la morte.
Emilio Portaluppi
Un’altra storia d’amore riguarda Emilio Portaluppi, uno dei 38 italiani a bordo del Titanic. Sbozzava la pietra ad Arcisate e cercò fortuna nel Vermont, dopo l’incidente si tuffò in acqua e fu recuperato da una scialuppa grazie all’intercessione della sua innamorata Madeleine Talmage Astor Dick, nata Force, famosa per essere stata la seconda moglie del miliardario John Jacob Astor. I marinai lo avevano già respinto con i remi e non lo avrebbero fatto salire. La coppia fu salvata successivamente dalla Carpathia, il transatlantico che recuperò i superstiti.