La festa
L’unica fonte certa dei Celti, in cui c’è traccia della ricorrenza, è senz’altro il Calendario di Coligny (epigrafe in bronzo del II secolo d.C. ritrovata in Francia). Da una parte c’è l’inverno (geimhredh) dall’altra c’è l’estate (samradh) scandite dai cicli lunari e delle stelle che segnavano lo scorrere dell’anno agricolo. La vigilia del mese di novembre (in irlandese Oidhche Shamhna) era dunque la festività principale dell’antico calendario celtico, celebrata presumibilmente il 31 ottobre, rappresentando l’ultimo raccolto agricolo. Un giorno che coincide con Halloween. Come molte feste celtiche il capodanno celtico racchiude festeggiamenti materiali, come la raccolta del cibo, ma c’è anche una dimensione spirituale interiore. Per i Celti morire con onore, vivere nella memoria della tribù ed essere ricordati nella grande festa che si sarebbe svolta la vigilia di Samhain era una cosa molto importante (in Irlanda questa sarebbe stata Fleadh nan Mairbh, “Festa dei Morti”). Questo era il periodo più magico: il giorno che non esisteva. Durante la notte il grande scudo di Scáthach veniva abbassato, eliminando le barriere fra i mondi e permettendo alle forze del caos di invadere i reami dell’ordine ed al mondo dei morti di entrare in contatto con quello dei vivi. I morti avrebbero potuto ritornare nei luoghi che frequentavano mentre erano in vita e celebrazioni gioiose erano tenute in loro onore.
In Italia
Annualmente a Milano si celebra il Samonios con un turbinio di musiche, balli, suggestioni e sapori durante gli spettacoli e le rievocazioni del Capodanno Celtico, con un fitto calendario d’iniziative culturali interdisciplinari – conferenze, laboratori, esposizione – volte a promuovere, attraverso una più efficace e divulgazione dei progressi della ricerca e delle nuove teorie scientifiche ed accademiche, la riscoperta di una parte ancora poco nota della storia della città, la storia della Milano e della Lombardia golasecchiana e lateniana. Gli ultimi eventi si sono tenuti presso il Legend Club Parco Nord in Viale Enrico Fermi 98 – angolo via Sbarbaro, Milano.
Anni fa, la manifestazione era entrata a pieno titolo nel circuito dei grandi festival celtici europei, è ormai una consolidata risorsa di clienti per tutte le strutture alberghiere della zona, nel cerchio senza tempo del Castello Sforzesco, il pubblico sempre più numeroso in un entusiasmante percorso tra antichi accampamenti, danze sfrenate, accese battaglie, sussurri d’arpe che incantano, artigiani e le più coinvolgenti voci del panorama celtico e folk nazionale ed internazionale, alla scoperta di un patrimonio che è parte irrinunciabile dell’identità culturale di Milano e della Lombardia.