“Il più bello e il più interessante dei soggetti dell’Odissea. È più grande e più umano di quello dell’Amleto, superiore al Don Chisciotte, a Dante, al Faust. A Roma, quando avevo finito circa la metà del Portrait, mi resi conto che l’Odissea doveva esserne il seguito”. Così scriveva Joyce nel 1917. L’Ulisse uscì nel 1922, a 40 anni, grazie alla tenacia delle ventitreenne Sylvia Beach. Sei anni di intenso lavoro, stesure e continue revisioni.
di James Joyce (Autore), Enrico Terrinoni (a cura di), Carlo Bigazzi (Traduttore)
Scheda, libro
Il romanzo è una giornata reale, un inno alla cultura e alla saggezza popolare, e il canto di un’umanità rinnovata. L’intera vicenda si svolge in circa 24 ore, tra i primi bagliori del mattino del giorno 16 giugno 1904 – data in cui Joyce incontra Nora Barnacle, la futura compagna, che nel tardo pomeriggio dello stesso giorno lo farà “diventare uomo” – fino alle prime ore della notte della giornata seguente. Il protagonista principale, l’ebreo irlandese Leopold Bloom, non è un eroe o un antieroe, ma semplicemente un uomo tollerante, di larghe vedute e grande umanità, sempre attento verso il più debole e il diverso, cortese anche con chi non lo sarà con lui. Tra i protagonisti anche il giovane intellettuale, brillante e al contempo frustrato dalla vita e dalle forze politiche e religiose che lo costringono, Stephen Dedalus – già personaggio principale del libro precedente di Joyce, “Dedalus. Un ritratto dell’artista da giovane” – e Molly Bloom, la moglie dell’ebreo, vera e propria regina del romanzo. Ulisse è un romanzo della mente con monologhi interiori profondi.