In Scozia l’inglese, lo scots e il gaelico scozzese sono le lingue ufficiali, a differenza dell’Irlanda dove la lingua nazionale è il gaelico e l’inglese è la seconda lingua. È chiaro, come per le altre regioni della Gran Bretagna, la lingua inglese parlata subisce variazioni di accento e frasi idiomatiche locali che definiamo comunemente scozzese.
Scots, l’Inglese scozzese
Lo scozzese, come accennato poc’anzi, è una delle lingue native parlate oggi in Scozia. Scots mette insieme i dialetti scozzesi. E per meglio decifrare meglio la lingua delle pianure, Lowland Scots, bisogna scomodare il poeta Robert Burns che della Scots ne ha fatto un cavallo di battaglia. Tale patrimonio culturale fu esportato anche nelle zone vicine e soprattutto nell’Ulster, che oggi identifichiamo non correttamente come Irlanda del Nord, dove fu coniato l’Ulster-Scots. Attualmente, in Scozia soltanto una persona su cinque è in grado di parlarlo.
Il Gaelico
La percentuale di coloro che lo parlano si abbassa drasticamente, rasentando soltanto poco più dell’1 della popolazione con una tendenza in calo mentre ancora resistono le Western Isles: il gaelico (pronunciato Gaelic in Scozia) è una fiamma che si sta spegnendo.
Andando a ritroso al tempo medievale si può appurare come il gaelico sia stato portato in Scozia da coloni irlandesi. Tutto ebbe inizio con il regno gaelico di Dalriada che nella Scozia moderna è identificabile con Argyll e Bute.
Il gaelico è stato la lingua principale di parte della Scozia con richiami inevitabili a matrici celtiche e negli anni più volte la cultura gaelica ha rischiato l’estinzione e più volte è stata salvate insieme ad altre lingue.
Dal gallese allo scozzese, il gaelico unisce Glasgow e Dublino, unisce Edimburgo e Galway, unisce interi territori scozzesi con la Contea di Antrim in Irlanda. La cultura gaelica è presente e ricordata soprattutto nelle forme artistiche. Festival, libri e programmi culturali ne celebrano la grandezza.