Flann O’Brien, pseudonimo di Brian O’Nuallain, deve la sua fama al primo romanzo pubblicato nel 1939: “Una pinta d’inchiostro irlandese”.
La biografia di Flann O’Brien
Nato a Strafane 1911 e morto a Dublino 1966, l’oggi e la cultura celtica sono i protagonisti indiscussi di quest’opera eccentrica e originale, che Flann O’Brien ha reso ricca di situazioni e di personaggi-marionette. Il suo libro più riuscito è l’appena citzato “At Swim Two-Birds”. Ad esso fanno seguito “II terzo poliziotto”(The third policeman, postumo, 1967), scritto durante gli anni della guerra. Completano la bibliografia di Flann O’Brien: “La vita dura” (The hard life, 1962) e “L’archivio di Dalkey” (The Dalkey archive, 1964), opere didattiche di un sarcastico moralista che sempre più si identifica con il «buonsenso» dell’irlandese protestante e legato alle tradizioni.
L’attività dello scrittore e giornalista Flann O’Brien occupò uno spazio marginale nella vita di Flann O’Brien. Dopo la morte del padre, egli si ritrovò, ancora giovane, unico sostentamento di una famiglia di dodici persone. Si vide, così, costretto ad intraprendere la carriera del funzionario governativo della Repubblica d’Irlanda.
Gli anni del silenzio
L’insuccesso commerciale del primo romanzo, il rifiuto del secondo e le gravi difficoltà economiche che egli dovette affrontare aggravarono la naturale insicurezza e disistima dell’autore verso la propria produzione letteraria, determinandone il silenzio come romanziere per due decenni. Queste circostanze, insieme all’acuirsi dei suoi problemi di alcolismo che lo costrinsero alle dimissioni dal suo impiego presso il governo, contribuirono a creare un alone di pregiudizio verso Flann O’Brien, considerato ormai una promessa non mantenuta della letteratura irlandese.
La svolta di Flann O’Brien
Il cambio di passo di Flann O’Brien arriva qualche anno più tardi. Nel 1940, egli cominciò a pubblicare articoli umoristici in inglese e in gaelico sul giornale bilingue The Irish Times con lo pseudonimo di Myles na gCopaleen (Myles dei Cavallini). Successivamente, replicò con altre testate importanti. Fu la volta del The Nationalist e a seguire sul Leinster Times con lo pseudonimo di George Knowall.