Il transatlantico RMS Titanic, durante il suo viaggio inaugurale da Southampton a New York, con passaggi a Cherbourg e Queenstown, entrò in collisione con un masso di ghiaccio alle 23:40 (ora della nave) di domenica 14 aprile 1912. La nave procedeva a una velocità di crociera di 22 nodi (Circa 40 km/h) su un massimo di 24 nodi circa. L’impatto tra la nave e la massa di ghiaccio provocò l’apertura di diverse falle sotto la linea di galleggiamento e il conseguente allagamento di diversi compartimenti. Quando non si riuscì più a controllare il livello dell'acqua, fu inevitabile l’inabissamento del transatlantico che avvenne alle 2 del 15 Aprile 1972. L’imbarcazione si spezzo in due parti.
A posteriori sembrerebbe che il giorno precedente all’impatto, il Titanic si trovasse al largo dalle coste irlandesi quando fu inviato un radiotelegramma che segnalava una presenza di iceberg nei pressi di Terranova (Canada). Diverse segnalazioni inviate dal piroscafo Amerika e Mesabanon non furono consegnate al capitano. Dunque il ruolo dei marconisti potrebbe essere stato determinante per evitare il disastro.
Secondo altre ricostruzioni alle 21 il mare era calmo e l’ufficiale di turno, Charles Herbert Lightoller, si ritirò in cabina lasciando, però, degli avvertimenti sulla presenza di possibili ghiacci galleggianti al comandante Edward Smith e alle vedette. Alle 23 sarebbe stato recapitato al Titanic un marconigramma dal mercantile Californian per segnalare sulla rotta un enorme iceberg. Messaggi che non arrivarono mai nella plancia di comando.
Jack Phillips, il capo telegrafista di soli 25 anni, è finito più volte tra le polemiche. Colpevole di aver scritto a sua sorella: “Arriveremo a Southampton mercoledì” e non riportò gli allarmi sulla presenza di possibili iceberg. Responsabile del naufragio o eroe, considerando che salvò oltre 700 persone restando fino all’ultimo a telegrafare l’Sos.
Bypassando tutti i messaggi di allerta, il transatlantico alle 23:40 (ora locale della nave, UTC-3) avrebbe urtato l’iceberg. Le vedette Frederick Fleet e Reginald Lee confermarono di aver visto a occhio nudo una massa scura di fronte alla nave. Fleet avvisò la plancia di comando pronunciando le seguenti parole “Iceberg right ahead!” e per questo l’ufficiale di guardia sul ponte, William Murdoch, fece di tutto per virare. Ma la manovra avrebbe avvicinato la poppa all’iceberg e, dunque, fu richiesta una seconda virata opposta, a dritta. Non è chiaro, però, se il secondo ordine fosse stato dato prima o dopo la collisione, ma il marinaio Alfred Olliver, che in quel momento si trovava nei pressi della plancia, dichiarò di averlo sentito chiaramente.