Bloomsday Dublin

Il Bloomsday è dedicato a Leopold Bloom personaggio principale dell’Ulisse nel giorno del primo appuntamento di Joyce e della sua futura sposa, Nora Bernacle, avvenuto nel 1904. Quella data fu scelta successivamente dallo scrittore per narrare una ordinaria giornata a Dublino del personaggio dell’Ulisse.

L’usanza di festeggiare il Bloomsday nasce nel 1954 quando un gruppo di scrittori irlandesi, amanti dell’opera joyciana, decidono di ripercorrere l’itinerario tracciato dal romanzo, visitando i luoghi citati e leggendo in quei posti brani del testo. Un’intera giornata, da Sandycove al quartiere notturno denominato da Joyce Nighttown. L’idea piacque tanto da riproporla negli anni successivi, non solo a Dublino e in Irlanda, ma in giro per il mondo.

Leopold Bloom

Festa laica in Irlanda, il nome Bloomsday deriva dal cognome del protagonista del romanzo, Leopold Bloom. Per capire il significato del Bloomsday, occorre comprendere che il 16 giugno è il giorno in cui Joyce e, quella che sarà la sua compagna per tutta la vita, Nora Barnacle, si dettero il primo appuntamento. Un incontro che si consumò con una passeggiata verso il villaggio di Ringsend.

Nasce così il significato che dà l via all’anniversario del Bloomsday, la cui prima edizione si è svolta nel 1950 proprio in occasione del trentennale della pubblicazione dell’Ulisse. Ad opera di alcuni scrittori, che per celebrare tale ricorrenza ripercorsero le peregrinazioni di Leopold Bloom attraverso la città. Una volta Joyce disse di avere volutamente scritto un romanzo incomprensibile:

“Ho voluto ironizzare sui professori dato che sono ossessionati dai significati delle cose. Nell’Ulisse ho inserito talmente tanti enigmi che saranno impegnati per secoli a discutere sul loro significato preciso”.

Il Bloomsday a Dublino

Joyce e Dublino non si sono mai piaciuti molto. In realtà l’intera opera dello scrittore ruota intorno alla sua città natale che lasciò volontariamente a 22 anni, restandone lontano fino alla morte. Sembra, però, che Dublino fosse talmente presente in lui da tornare in ogni sua opera. Come un ricorso, sfondo delle vicende personali e professionali vissute all’estero. E, dunque, non è un caso se nella capitale le celebrazioni proseguono per una settimana. Gli appassionati di Joyce, e della cultura irlandese, vanno in giro per la città vestiti come i personaggi del romanzo incontrandosi nei luoghi chiave del racconto. Le iniziative sono sostenute dal James Joyce Centre.

Tutto comincia con l’imperdibile e gustosissima colazione molto ricca in ricordo di quella che Leopold prepara nel romanzo per la moglie Molly. Luogo scelto per l’appuntamento è Sandycove (località situata a sud di Dublino dove si trova il Joyce Museum). Dopo la colazione cominciano le peregrinazioni letterarie come alla Martello Tower a Sandycove (n.7 di Eccles Street, l’indirizzo in cui lo scrittore fece dimorare i Bloom (e che oggi in realtà ospita un ospedale). E poi, ancora al Belvedere College in cui si svolgono i capitoli 2 e 4, e all’Irish Writers Museum, al Glasnevin Cemetery e al New Ormond Hotel. Non può mancare una pausa al Davy’s Byrne Pub per una pinta di Guinness.

Il cammino del Bloomsday riprende alla National Library, la Sweeny’s Pharmacy. Obbligatoria, infine, la tappa in Prince’s Street, dove era situata la sede del celebre Freeman’s Journal per cui Bloom lavorava come agente pubblicitario. Ad ogni sosta si legge un brano di riferimento del romanzo. Niente a che vedere con i devoti joyciani, che affrontano la lettura dell’intero romanzo arrivando a 36 ore di reading ininterrotto.

Il 16 giugno: festeggiamenti nel mondo

Da Tokyo a Sydney, da San Francisco a Buffalo, da Trieste a Parigi, dozzine di città in tutto il mondo organizzano i festeggiamenti del Bloomsday. Generalmente le celebrazioni includono letture, rappresentazioni teatrali e improvvisazioni per le strade di scene tratte dal romanzo. Fra le manifestazioni più importanti legate alla celebrazioni di questo giorno, spicca la Lilac Bloomsday Run, maratona organizzata a Washington ogni anno dal 1977. Il primo weekend di maggio, migliaia di corridori professionisti e amatoriali percorrono dodici chilometri in onore dello scrittore.

Il legame con l’opera di Joyce, come voluto dal fondatore del Bloomsday, Don Kardong, è che la maratona è in realtà “un’Odissea”. La filosofia è più o meno la seguente: ogni persona nella sua vita ordinaria vive giornate straordinarie (come quella raccontata nell’Ulisse di Joyce) in cui compie gesta eroiche. È prevista una quota di partecipazione che viene devoluta a istituti di formazione dei giovani.
Sempre negli Usa, a Philadelphia, è conservato il manoscritto dell’Ulysses presso il Rosenbach Museum & Library. Qui la giornata si trasforma in una festa irish style, fatta di musica, cucina, birra, letture itineranti e festival in strada.

Riferimenti nella cultura di massa

Bloomsday
  • Il primo a spiegare le ragioni del Bloomsday è il film “Per favore, non toccate le vecchiette” di Mel Brooks, il personaggio interpretato da Gene Wilder si chiama Leo Bloom in onore del personaggio di Joyce. Nel musical tratto dal film, nella scena che si svolge di sera alla Bethesda Fountain in Central Park, Leo chiede: “Quando sarà il Bloomsday?”. Nella scena iniziale, nella quale Bloom incontra per la prima volta Max Bialstock, il calendario appeso al muro dell’ufficio indica la data del 16 giugno.
  • Il gruppo musicale di San Francisco, col nome omonimo, è stato fondato da estimatori di Joyce che incorporano il tema dell’epica nell’ordinario nelle loro canzoni.
  • Nel film Slacker di Richard Linklater viene letto un estratto dell’Ulisse in una scena del film, mentre un altro film del regista, “Prima dell’alba”, si svolge il 16 giugno.
  • Il primo verso della canzone degli U2 Breathe, dall’album “No Line on the Horizon”, contiene la menzione del 16 giugno (16th of June, 9:05).
  • Nella puntata dei Simpsons dove la famiglia va in Irlanda, si vedono delle persone che leggono l’Ulisse in occasione della ricorrenza e ne spiegano il significato. Omaggio al Bloomsday.

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James Joyce è stato scrittore e drammaturgo irlandese con una produzione influente nella letteratura del XX secolo. Il capolavoro è Ulisse.

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