Nonostante l’eccellenza e l’abbondanza dei prodotti provenienti dal mare, generazioni di irlandesi hanno considerato il pesce come piatto dei poveri, per questo il pesce irlandese non detiene il primato in cucina.
In un paese fortemente cattolico, il pesce è stato poi per secoli associato ai giorni di penitenza e, secondo alcuni, ha assunto una connotazione poco piacevole e tantomeno gioiosa. Tuttavia un piatto di ostriche appena pescate, oppure del soda bread imburrato accompagnato da una Guinness è considerato uno snack tradizionale.
Il pesce è un settore chiave per l’Irlanda
Pescato o allevato
L’Irlanda vanta uno degli ultimi ecosistemi rimasti in Europa, con 12 mila km² di torbiere e un settore ittico molto importante per l’economia del Paese. Il pesce è un motore che fa segnare dei primati come primi produttori al mondo di salmone biologico, gamberetti e chiocciole di mare, granchi di mare, gamberi, buccine, astici e ostriche. Il settore dell’acquacoltura irlandese è rinomato per la qualità, anche grazie all’adesione al Quality Seafood Programme per la tutela della qualità dei prodotti ittici irlandesi promosso dal BIM, che comprende piani di promozione e tutela della qualità dei salmoni (Irish Quality Salmon), dei mitili (Irish Quality Mussels) e delle ostriche (Irish Quality Oysters).
I gamberi
I gamberi presenti nella Baia di Dublino sono crostacei che si possono trovare in tutta la costa irlandese. La pesca in Irlanda è praticata principalmente nell’Atlantico Nord Orientale, nel Mediterraneo e nel Mare del Nord. I fondali più ricchi e pescosi dell’Irlanda sono Porcupine Bank (Banco Porcupine è un banco di sabbia del fondale irlandese) e le celebri Isole Aran.