Breve storia
Per secoli in Irlanda le generazioni hanno cucinato utilizzando un grosso calderone di ferro, o piastra di ferro, appeso al camino dal nome di griddle. Per questo le pietanze favoriscono cotture prolungate: non dovrete stupirvi di trovare un lungo repertorio di zuppe e stufati e una solida consuetudine di panificazione domestica. Il calderone, infatti, era utilizzato anche come forno e sul coperchio erano disposte le braci per permettere una distribuzione uniforme del calore.
Sul cosa mangiare possiamo affermare che, introdotte nel paese alla fine del 1500, le patate sono diventate nel corso degli anni l’alimento principale della popolazione tanto da superare latticini e prodotti caseari. Tuttavia verso il 1845 si diffuse un fungo che colpì l’alimento rendendolo inutilizzabile. Nel giro di soli due anni, i due terzi del raccolto andarono distrutti. La “Grande Carestia” uccise più di un milione di persone e ne costrinse più di due milioni a emigrare.
Cosa mangiare a tavola
La proposta culinaria irlandese è variegata e fa leva sul alcuni prodotti rispetto ad altri meno lavorati in cucina. Misuratevi con il pane tipico locale, conosciuto con il nome di Soda Bread, che in alcune zone in Irlanda è modellato e cotto come una pagnotta rotonda segnata con una croce sulla parte superiore. Accompagnato spesso dal burro, morbido, non è male abbinarci una Soup of The Day, ovvero una zuppa del giorno disponibile in qualsiasi locale. Il secondo solitamente è rappresentato da carne di montone, potreste assaggiare anche una mutton broth (zuppe) o mutton stew (stufati), oppure carni di pecora. Alternativa è il pesce che ovviamente abbonda lungo le coste. Di molluschi in Irlanda ce ne sono quanti ne volete e anche delle ottime aragoste. Se storicamente il pesce fresco appartiene ai litorali, l’entroterra offre pesce secco. Da non trascurare i formaggi, in grado di conservare connotati tipici della tradizione e si presentano cremosi o stagionati e il porridge.