“Frank McCourt è stato uno dei rari scrittori popolari dei nostri anni, nel senso in cui lo era Dickens nell’Ottocento. Una penna che rallegrava il cuore dei lettori di ogni specie appena si metteva a
raccontare”, ha dichiarato Roberto Calasso.
Vincitore del Premio Pulitzer nel 1997 per il romanzo autobiografico, Frank McCourt nacque a Brooklyn, New York, da padre dell’Irlanda del Nord, protestante, e madre irlandese, cattolica.
L’opera “Le ceneri di Angela” del 1996, libro autobiografico sulla sua misera e squallida infanzia irlandese, fu tradotto in una trentina di lingue. Tre anni dopo ne fu tratto l’omonimo film di Alan Parker, con Emily Watson e Robert Carlyle.
Chi è Frank McCourt
Statunitense con origini irlandesi, Frank McCourt nacque nel quartiere di Brooklyn, a New York. Il padre nordirlandese e la madre della Repubblica d’Irlanda si trasferirono negli Stati Uniti per poi fare ritorno in patria: a Limerick. Il futuro scrittore aveva soltanto 11 anni quando suo padre abbandonò la famiglia lasciando alla moglie quattro figli da crescere. Dopo aver lasciato la scuola a 13 anni, Frank McCourt si dedicò a lavori saltuari per mantenere sé, sua madre e i tre fratelli sopravvissuti: Malachy, Michael e Alphonsus (Alphie).
All’età di 19 anni, Frank McCourt ritornò negli Stati Uniti, ove si laureò alla New York University. Dopo aver ottenuto un master al Brooklyn College nel 1958, McCourt iniziò ad insegnare inglese presso la McKee High School e la Stuyvesant High School di New York.
Premio Pulitzer
Frank McCourt è stato premiato con il Premio Pulitzer (1997) e con il National Book Critics Circle Award (1996) per il romanzo autobiografico “Angela’s Ashes”, pubblicato in Italia da Adelphi nel 1997 con il nome di “Le ceneri di Angela”; in questo libro egli racconta in maniera molto dettagliata la sua triste infanzia da povero irlandese cattolico a Limerick.
Il suo secondo libro è “Che paese, l’America” (1999) (titolo originale: “Tis”, pubblicato in Italia da Adelphi nel 2003), prosieguo della narrazione della sua vita in una New York proletaria del secondo dopoguerra, dove fra case di mattoni rossi, pub di emigrati irlandesi e banchine ingombre di merci, si trovò a percorrere, passo dopo passo, un faticosissimo apprendistato.
L’ultimo libro
Il suo ultimo libro è “Ehi, prof!” (2005, titolo originale: ”Teacher Man”), pubblicato in Italia nella collana Fabula di Adelphi nel 2006, ove racconta le difficoltà di un giovane e inesperto insegnante il cui compito è quello di trasmettere il proprio sapere. Spesso i suoi scritti sono presenti nelle antologie americane.
Il 24 ottobre 2002 la University of Western Ontario ha laureato Frank McCourt in legge, honoris causa.
Nel corso del 2007 McCourt ha pubblicato il suo primo racconto per bambini, “Angela and the Baby Jesus” (in Italia, “Angela e Gesù Bambino”). L’opera si basa su una fiaba che la madre dell’autore gli raccontò quando aveva sei anni. McCourt, a cui era stato diagnosticato un melanoma, è morto il 19 luglio 2009 in una clinica di New York, a causa di complicanze meningeali della malattia. Aveva 78 anni.
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“La scrittura mi ha salvato al vita”
Il cibo scarseggia e i gemellini Oliver ed Eugene muoiono, e nonostante questo Angela dà alla luce una nuova vita, mentre Frank va a scuola, fino a quando è costretto ad iniziare a lavorare come carbonaio. La polvere di carbone provoca a Frank una terribile congiuntivite. La situazione precipita con Malachy (il padre), che scappa in Inghilterra e fa perdere le tracce di sé. La nonna muore, i McCourt vengono sfrattati e costretti ad essere alloggiati da un uomo rozzo e crudele che richiede ad Angela favori sessuali per mantenere gratuitamente la famiglia sotto il proprio tetto.
Frank, però non ci sta e si trasferisce dallo zio Pat, lavorando come fattorino. Perde la testa per Teresa, malata di tisi con cui vive una bella storia d’amore, prima che la malattia se la porti via. Poi conosce la signora Finucane, la strozzina del villaggio, che aiuta nella stesura di lettere di minaccia verso i debitori. Quando costei muore, Frank trova dei soldi nella sua abitazione e va ad ubriacarsi al pub, proprio come faceva il padre. Allora capisce che qualcosa non va, compra i biglietti per la nave e parte alla volta di New York. Solo davanti alla Statua della Libertà, comprende il valore della vita.