Storia
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Nasce la Repubblica

Approfittando della situazione creata dal conflitto, i nazionalisti più risoluti proclamarono la Repubblica d’Irlanda. Era il lunedì di Pasqua del 1916. La battaglia con gli inglesi durò una settimana. I leader dell’insurrezione (tra cui Patrick Pearse, l’estensore della proclamazione della Repubblica d’Irlanda, e il capo operaio James Connolly) furono giustiziati. Salirono i consensi intorno al partito nazionalista Sinn Féin, organizzato da Arthur Griffith nel 1905, che alle elezioni del 1918 ottenne la maggioranza rifiutandosi di sedere a Westminster.

Il 21 gennaio 1919, la storia d’Irlanda vede i deputati del Sinn Féin autoproclamarsi parlamento indipendente (Dáil Èireann), confermarono la validità della Proclamazione della Repubblica d’Irlanda del 1916 ed elessero come presidente Éamon de Valera (1882-1975). Iniziò la guerra d’indipendenza d’Irlanda, condotta dall’Irish Republican Army (IRA) contro la polizia «regia» e l’esercito britannico, mentre il nuovo Stato si organizzava clandestinamente.

Nel 1932 il Fianna Fail, partito fondato e guidato da De Valera, ottenne la maggioranza assoluta dei voti e costituì sotto la sua presidenza un governo d’Irlanda. Passo successivo fu la promulgazione di una costituzione (1937) che abolì le prerogative della Corona e dichiarò l’Irlanda uno Stato sovrano, indipendente e democratico. L’Irlanda terra di San Patrizio riprese l’antico nome gaelico “Eire”, con Dublino capitale.