Travestimenti a tema, dalle leggende di Halloween che oggi regolano le feste della vigilia di Ognissanti alle usanze popolari in Irlanda.
I colori di Halloween
L’anno nuovo cominciava il Primo novembre, con l’arrivo dell’autunno, questo momento di passaggio era caratterizzato dal colore arancio — non a caso ancora oggi l’arancione identifica Halloween —, che ricordava la mietitura e dal nero che simboleggiava l’imminente buio dell’inverno.
Dolcetto o scherzetto?
In inglese trick or treat
I bambini mascherati vanno di casa in casa e chiedono dolci e caramelle o soldi. La domanda di rito è “trick o treat”, ovvero “dolcetto scherzetto”, che il più delle volte potrebbe suonare come una minaccia “Facciamo danni se non ci date qualcosa in cambio”. A tal proposti esiste persino una filastrocca che viene insegnata ai bambini delle elementari: “Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat”. La tradizione di questo gioco porta indietro nel tempo, almeno all’Europa del IX secolo d.C. quando dagli inglesi veniva chiamata souling, ovvero “elemosina di anime”. Il riferimento è ai Cristiani che si spostavano da villaggio in villaggio chiedendo un tozzo di pane, il “pane d’anima”, che era un dolce a forma quadrata guarnito con uva passa. Ogni offerta era una preghiera per i defunti. L’arte del mascheramento, invece, risale al Medioevo e resta sempre associato al concetto dell’elemosina. I poveri bussavano casa per casa durante la festa di Ognissanti, il primo di novembre, in cerca di cibo e promettendo preghiere per i loro morti in vista della successiva giornata della Commemorazione dei defunti, ossia il 2 novembre. L’usanza è irlandese e del Regno Unito, anche se ci sono tracce di pratiche simili anche in alcune zone del sud dell’Italia. Tornando ancora indietro, dicerie tramandante oralmente in Irlanda narrano che la notte di Samhain le Fate facessero “scherzetti” agli umani prendendosi gioco di loro, disorientandoli e intrappolandoli nelle “colline delle Fate”. Per questo i Celti erano soliti offrire cibarie alle Fate cercando di ingraziarsele. La stessa usanza ad Halloween era praticata dai Celti e rivolta agli spiriti.
La notte del 31 ottobre ci si maschera, scegliendo un costume che possa suscitare paura e solitamente si imitano personaggi della tv o ci si affida ai classici indumenti da vampiri, streghe, fantasmi e lupi mannari. Involontariamente, l’arte di mascherarsi a Halloween non è altro che un richiamo all’usanza celtica che, al contrario degli abiti utilizzati ad Halloween, si concedevano pelli di animali e maschere durante i riti di Samhain e dell’accensione del Fuoco Sacro. Un modo come un altro di respingere gli spiriti maligni dai loro territori.