Il lino è tra i filati di fibre tessili il più antico al mondo, con semina a marzo e raccolta a luglio: ideale per abiti sfoderati, doppio petto e giacche vivaci.
Il lino irlandese si presenta con una manifattura piuttosto consistente, secca, quasi nervosa e riconoscibile in micro quadri in tinta, oltre alle colorazioni ottenute dai toni del beige-biscotto al moro-bruciato c’è il celeste.
Le caratteristiche del Lino
Il lino offre il piacere di poter indossare un abito anche in estate e percepire un senso di freschezza. Asciutto e robusto, questo materiale è probabilmente la fibra tessile più antica al mondo. Già 8000 anni a.C., i Fenici acquistavano il Lino dall’Egitto e lo esportavano in Irlanda, Inghilterra e Gran Bretagna. Fu durante le guerre che in Irlanda si affermò la cultura del lino, questo perché le guerre di religione spinsero migliaia di tessitori fiamminghi in esilio tra l’Inghilterra e l’Irlanda. Un fenomeno che garantirà un futuro al lino irlandese, ad oggi tra i migliori al mondo. In particolare tra le caratteristiche del lino irlandese c’è la struttura del filato, che si presenta con più corpo e peso (generalmente 300gr/mq). Ciò comporta che non si sgualcisce e mantiene la forma dopo la stiratura. Il lino irlandese è giudicato come lieve e morbido al tatto con un gradevole equilibrio tra drappeggio, traspirabilità e comfort. È indossabile, adattabile e perfetto per gli abiti su misura. E a quanto pare in Irlanda il lino è ancora gestito da Fergusons: uno dei marchi più rinomati che opera nell’isola.
La produzione di Lino
Il lino coltivato in Irlanda è considerato pregiato e questo è il risultato di molteplici fattori tra i quali le condizioni climatiche favorevoli e le conoscenze di esperti linicoltori. A detta di molti il vero trucco starebbe nella finezza dei filati e del tessuto che è ancora realizzato da filatori e tessitori irlandesi con peculiarità tramandate di generazione in generazione. Tra gli ingredienti segreti ci sarebbe, tra le altre cose, la morbidezza dell’acqua che è utilizzata per lo sbiancamento, la tintura e la finitura. Il lino tessuto per giacche e pantaloni è difficile da cucire se non da sarti esperti. Tra quello italiano e il tessuto irlandese la differenza sta nel peso. Circa 400 g al metro l’irlandese, mentre l’italiano è esattamente poco più della metà.
Nel 1860 quando la guerra civile americana ostacolò le importazioni irlandesi di cotone, l’industria del lino si ritrovò a soddisfare il lavoro di tessitori di telai a mano. Un vantaggio che l’Irlanda seppe sfruttare, garantendo un periodo fiorente alla biancheria irlandese. Tra i primi imprenditori ci fu Thomas Ferguson del villaggio di Clare, non lontano da Banbridge. Rimasto orfano da giovane, aveva imparato il mestiere dal notevole Brice Smyth, un tessitore di telai a mano cieco di fama e fondatore del famoso Brookfield Linen Mill di Banbridge. Qualche tempo dopo la fine della guerra civile, Ferguson acquisì il contratto della Edenderry Works, che sorge nei pressi dell’attuale fabbrica, mettendo in piedi una produzione di lino eccezionale. Il lino damascato di Ferguson è diventato sinonimo di qualità e ne custodì la paternità fino al 1988. Oggi è possibile fare un tour negli stabilimenti dell’ultimo produttore di lino damascato irlandese per assistere a come è creato il tessuto. Sebbene il processo sia automatizzato è possibile scoprire i tanti segreti del lino. L’appuntamento è a Banbridge, in Irlanda del Nord presso il Banbridge Visitor Information Centre.