In particolare in alcune zone d’Irlanda si celebra il Wren Day, ovvero una parata molto particolare soprattutto perché non ha niente a che vedere con la tradizione natalizia italiana. Dopo il lauto pranzo del 25 dicembre, nel giorno di Santo Stefano inizia la caccia al Wren, ossia allo scricciolo. Protagonisti assoluti sono dei ragazzi che sfilano in maschera, una sorta di rievocazione pagana che secondo alcuni è stata introdotta nientedimeno dai vichinghi. Altre narrazioni risalenti all’Ottocento catalogano il Boxing Day, che letteralmente significa “giorno della scatola”, come una festività istituita nel Regno Unito nel 1871 e che prevedeva di donare “qualcosa” ai più poveri o ai propri dipendenti. Il 26 dicembre le cassette dell’offertorio nelle chiese anglicane si aprivano per consentire ai latifondisti di effettuare una donazione. Serviva a ingraziarsi i lavoratori, che ricevevano regali e del cibo avanzato da condividere con la famiglia oltre alla concessione di esimersi dal lavoro per una giornata.
Cos’è il Boxing Day
Il Boxing Day trova massima rappresentanza nel Regno Unito e in Canada, Nuova Zelanda, Australia, Guatemala e, più in generale, in tutti i Paesi che fanno parte del Commonwealth. Il 26 dicembre, di base, si regalano doni a membri meno fortunati della società tanto per ritornare a quei lavoratori sopracitati. In altre parole la servitù riceveva scatole contenenti doni. Con il passare degli anni, questa giornata di riposo dopo il Natale trova collocazione nella caccia alla volpe oppure più semplicemente alla caccia ai saldi e sicuramente nel riutilizzare i cibi avanzati dal giorno precedente. Accantonata la condivisione familiare dell’Ottocento, scatole e doni, il Boxing Day è stato assorbito dallo sport. Non è un caso che la First Division, il campionato pioniere della Premier League, organizzava il 26 dicembre ogni genere di incontri. Correva l’anno 1888, sebbene le tracce della prima partita ufficiale del Boxing Day risalgono addirittura al 1860 quando a Sheffield si affrontarono i club calcistici più vecchi al mondo: in campo lo Sheffield FC e l’Hallam FC. L’aspetto calcistico non è affatto secondario poiché fino al 1958 le squadre si affrontavano regolarmente nei giorni tra il 25 e il 26 dicembre. Successivamente fu concesso agli atleti, così come agli arbitri e a tutto l’entourage di restare in famiglia nel giorno di Natale mentre il successivo non sempre è concesso. Ancora oggi, non è raro vedere scendere in campo team calcistici nel giorno di Santo Stefano, pur restando una sosta natalizia “consigliata”.
Etimologia del nome
L’etimologia del termine Boxing Day deriva dalla parola inglese “box”, scatola, e all’usanza nata nell’Ottocento di regalare doni ai dipendenti o ai membri delle classi sociali più povere. Secondo la tradizione europea donare denaro sarebbe un’usanza riconducibile al Medioevo anche se non si dispongono di date esatte. Dunque, sembra più plausibile la teoria che il boxing day sia associato alla cassetta delle elemosine che si trovava nelle chiese cristiane. Una tradizione tutt’altro che in disuso ai giorni nostri che oltre a segnare la data partenza dei saldi, ricorda appunto donazioni per le persone in difficoltà.
Wren Day
La caccia allo scricciolo
Annunciata nell’incipit questa tradizione festa che si tiene nel giorno del Boxing Day riguarda gruppi di persone che vanno a caccia di uno scricciolo. Cos’è lo scricciolo? È un uccello territoriale dalle dimensioni piuttosto piccole. Ovviamente la caccia non è reale e non c’è alcuna morte di animali. Per intenderci tutto avviene in maniera figurativa e dunque alla domanda, il Wren Day miete vittime? La risposta è falso.
Come funziona la mini parata. Solitamente a sfilare sono gruppi di ragazzi, chiamati i wren boys, che inscenano la cattura dell’uccello reale con lo scricciolo catturato – si fa per dire poiché l’uccello è finto – legato al palo del leader e mostrato alla folla. I giovani che prendono parte alla manifestazione del Boxing Day indossano abiti tradizionali e maschere popolari, mentre i pali che portano con sé sono decorati con nastri, corone e fiori. Da cosa derivi il Wren Day non è molto chiaro. Alcuni sostengono discenda dalla cultura mitologia oppure, addirittura, si tratti di sacrificio. Probabilmente, vista la casualità con cui si attribuiscono queste pittoresche celebrazioni, si potrebbe dire poeticamente che il rito è collegato alla vera storia di Halloween. Chi potrebbe negarlo? Eppure c’è chi ha la risposta.
Secondo un’antica tradizione, il 26 dicembre durante il Boxing Day il Wren si è reso responsabile di aver tradito i soldati irlandesi che combatterono gli invasori vichinghi. Gli uccelli batterono le ali sui loro scudi, tradendo il martire cristiano Santo Stefano. Un’associazione mitologica che spiegherebbe come mai l’uccello fosse cacciato dai Wrenboys, impalato e mostrano alla folla. Nel 1955, Liam Clancy ha registrato una canzone dal titolo The Song Wran, diventata poi l’inno delle bande di cacciatori. Ma di canzoni sul tema ce ne sono davvero tante. Non ultima quella del 1972 di Steeleye Span e a seguire dei The King, The Cutty Wren, Hunting the Wren e Bells of Dublin.