Inseguito dai nemici pagani, contrari all’evangelizzazione, San Patrizio avrebbe emesso il grido, grazie al quale Dio lo avrebbe trasformato in daino permettendogli di fuggire senza essere visto.
Leggenda o novo aneddoto sulla storia del Santo Patrono d’Irlanda, il grido del daino è una preghiera tramandata sotto forma di poesia. Benché il linguaggio con il quale sono scritti i versi appare moderno rispetto alla scrittura dell’Apostolo dei Gaeli (VII-VIII secolo). Di contro, il grido del daino è intrisa di temi e figure “patriziane” ed è anche la prima espressione poetica europea in una lingua volgare a opera di un druido cristianizzato.
A scriverla è un uomo di fede e di magia in una sorta di incantesimo cosmico il cui il Cristianesimo si colora con le sfumature del suggestivo panorama irlandese. La versione del Grido del daino è tratta dal libro di Thomas Cahill: “Come gli irlandesi salvarono la civiltà”.
Il testo della poesia il grido del daino
Attribuita a Patrizio, il grido del daino è una forte invocazione verso il Padre Celeste. Un accorato appello di essere salvato da un pericolo imminente.
Io sorgo oggi
grazie a una forza possente, l’invocazione della Trinità,
alla fede nell’Essere Uno e Trino
alla confessione dell’unità
del Creatore del Creato.
Io sorgo oggi
grazie alla forza della nascita di Cristo e del suo battesimo,
alla forza della sua crocifissione e della sua sepoltura,
alla forza della sua resurrezione e della sua ascesa,
alla forza della sua discesa per il Giudizio Universale.
Io sorgo oggi
grazie alla forza dell’amore dei cherubini,
in obbedienza agli angeli,
al servizio degli arcangeli,
nella speranza della resurrezione e della ricompensa,
nelle preghiere dei patriarchi,
nelle predizioni dei profeti,
nelle predicazioni degli apostoli,
nella fede dei confessori,
nell’innocenza delle vergini,
nelle imprese dei giusti.
Io sorgo oggi
grazie alla forza del cielo,
luce del sole,
fulgore della luna,
splendore del fuoco,
velocità del lampo,
rapidità del vento,
profondità del mare,
stabilità della terra,
saldezza della roccia.
Io sorgo oggi
grazie alla forza del Signore che mi guida,
il potere di Dio per sollevarmi,
la saggezza di Dio per guidarmi,
l’occhio di Dio per guardare davanti a me,
l’orecchio di Dio per udirmi,
la parola di Dio per parlarmi,
la mano di Dio per difendermi,
la via di Dio da seguire,
lo scudo di Dio a proteggermi,
l’esercito di Dio a salvarmi
dai tranelli dei diavoli,
dalle tentazioni del vizio,
da chi mi vuole male,
vicino e lontano,
solo e nella moltitudine.
Io invoco oggi tutte queste forze tra me e questi mali,
contro ogni potere che si opponga al mio corpo e alla mia anima,
contro le stregonerie dei falsi profeti,
contro le leggi nere degli dei pagani,
contro le leggi false degli eretici,
contro la pratica dell’idolatria,
contro i sortilegi di streghe e fabbri e maghi,
contro ogni conoscenza che corrompe il corpo e l’anima dell’uomo.
Cristo fammi oggi da scudo
contro il veleno, contro il fuoco,
contro l’annegamento, contro le ferite,
che io possa avere abbondanza di ricompense.
Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me,
Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra,
Cristo quando mi corico, Cristo quando mi siedo, Cristo quando mi alzo,
Cristo in ogni cuore che mi pensa,
Cristo in ogni bocca che mi parla,
Cristo in ogni occhio che mi guarda,
Cristo in ogni orecchio che mi ascolta.
Io sorgo oggi
grazie alla forza della nascita di Cristo e del suo battesimo,
alla forza della sua crocifissione e della sua sepoltura,
alla forza della sua resurrezione e della sua ascesa,
alla forza della sua discesa per il Giudizio Universale
Oltre al grido del diano, scopri la Benedizione del viaggiatore irlandese. Uno degli scritti più famosi del Santo.