Forse non tutti conoscono le origini della festa di Halloween e che le celebrazioni del Samhain non sono made in USA ma hanno radici celtiche.
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La ricerca sulle origini dei festeggiamenti portano indietro nel tempo e si rifanno ad antiche tradizioni ad oggi irriconoscibili rispetto a come conosciamo questa festa: Halloween era il Samhain, una transizione stagionale accolta con tipici rituali. Soltanto successivamente sono stati introdotti tradizioni e simboli a consolidare credenze popolari, zucche, zombie e strani personaggi.
La ricorrenza del Samhain non nasce negli Stati Uniti d’America ma in Irlanda, quando l’Isola era dominata dai Celti. La storia di Halloween, forse mai raccontata, è in realtà sinonimo di Capodanno Celtico. Un evento celtico diverso da come lo immagiamo adesso, riassunto in zucche e significati talvolta travisati. L’Halloween celtico trovò la sua dimensione in Irlanda prima di essere esportato negli Usa dai migranti irlandesi costretti a lasciare la propria terra per via della Grande Carestia.
Halloween: etimologia del nome
Prima di affrontare il significato della festa soffermiamoci sul nome Halloween, che in irlandese è indicato come Hallow E’en, deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve con Hallow che significa Santo, dunque la vigilia di tutti i Santi. Da non confondere con Ognissanti che si dice, invece, All Hallows’ Day. Quanto sia importante Halloween è spiegato dal sistema cosmologico celtico che si rifà allo sciamanesimo, alle pratiche religiose, non trascurando il mondo reale e l’Altro Mondo, in cui la concezione del tempo ritorna nelle feste attraverso le parole “Eve”, ossia sera, la notte di Capodanno, “New Year’s Eve”, o la notte di Natale “Christmas Eve”.
La festa di Samhain: le origini nella visione dei Celti
La notte del Samhain fa parte di un antico rituale delle isole britanniche, Irlanda compresa, celebrato prima della conquista romana fra il 31 ottobre e il primo novembre. Samhain, identificato come Capodanno Celtico, ha origine dalla doppia divisione che i Celti avevano dell’anno: l’estate andava da Beltane, ovvero dal risveglio della Natura che avveniva il primo maggio o calendimaggio, a Samhain il resto era inverno.
In questo periodo riti magici propiziatori, antichissimi, e culti agrari, per la fecondità dei campi degli animali e degli uomini, erano parte integrante della quotidianità. Halloween ricorda solo una parte delle celebrazioni del Samhain, che avvenivano lo stesso giorno del celtismo e della Wicca, attraverso riti religiosi e folcloristici arrivati, seppur con qualche modifica, a influenzare la più popolare e più cristiana festa di Ognissanti.
I Celti erano prevalentemente pastori e la loro vita dipendeva dai campi. Le stagioni erano scandite dal freddo, che nelle serate più scure costringeva a restare in casa davanti al fuoco a condividere storie e leggende. Il nuovo anno costituiva un momento di grandi festeggiamenti. Lo Samhain (pronunciato sow-in), che in gaelico è scritto samhuinn, sta a significare “summer’s end”: ovvero la fine dell’estate.
I rituali propiziatori
Sull’isola d’Irlanda la festa era chiamata Samhein, o La Samon, la festa del Sole, proprio per risaltare l’aspetto produttivo del raccolto. Una sorta di riconciliazione con gli dei, ringraziandoli per i pascoli e per i frutti con l’apertura dei grandi cairn funerari: ovvero cumuli di pietre posti a protezione di una sepoltura in epoca preistorica. A essi venivano allineate torce accese lungo le mura, in modo che i morti potessero trovare la strada. Si aggiungevano ulteriori posti a tavola e si preparava del cibo per chi era morto nell’anno.
Curiosità cui si associavano pratiche divinatorie: fra le più comuni c’erano quelle che riguardavano l’unione di coppie, l’andamento del tempo e gli eventi dell’anno. Ad esempio cercare di prendere delle mele nell’acqua solo con la bocca, era una normale divinazione matrimoniale. La prima persona che mordesse una mela sarebbe stata anche la prima a sposarsi nell’anno a venire.
Il significato della festa di Halloween
L’anno nuovo iniziava il 1° novembre con l’arrivo dell’autunno a differenza del nostro anno che inizia il primo gennaio. Una transizione di stagione che era marcata da un momento di festa, festeggiamenti che come abbiamo poc’anzi accennato erano denominati Samhain. E se i Celti vantavano tanti simboli, la ricorrenza si è contraddistinta dal colore arancio. Questo a ricordare la mietitura e dal nero che invece simboleggia le tenebre, il buio e l’inverno. La vera storia di Halloween ripercorre la fine della stagione della raccolta, gli armenti che venivano portati nei campi e alcune bestie che potevano essere macellate.
Le famiglie si riunivano per una stagione di lunghe notti di lavori in casa dando sfogo ai racconti. Halloween inizia così e il suo significato rientrava in un ciclo temporale più ampio. Oltre a Samhain (31 ottobre) erano celebrati i giorni Lughnasadh (1 agosto), Beltane (30 aprile o 1 maggio), Imbolc (1-2 febbraio), Yule (21 dicembre), Ostara (21 marzo), Litha (21 giugno) e Mabon (21 settembre).
I Romani conquistatori cercarono di cristianizzare l’Irlanda e le altre isole celtiche una volta sconfitti gli antichi abitanti. Divenne però chiaro alla Chiesa, molto presto, che i Celti, nonostante la loro apparente sottomissione, continuavano ad aderire testardamente ad alcuni elementi del loro vecchio credo. Così, secondo la storia, nel settimo secolo la Chiesa dapprima tentò di cancellare Halloween per poi ripiegare sullo spostamento del giorno di Ognissanti, in onore dei primi martiri, da maggio al primo novembre. Una scelta finalizzata a unire gli antichi rituali celti del 31 ottobre e impadronirsi di molti dei simboli residui associati al Samhain assegnando a questi nuovi significati. Si consolidò così la tradizione di celebrare il giorno di Ognissanti durante i riti di inizio dell’autunno.
In questa giornata si onoravano tutti i santi, non solo i primi martiri cristiani. Mentre il giorno seguente venne dedicato al ricordo di tutti i morti. Questo accostamento di festa e lutto rinforzò l’associazione con le celebrazioni celtiche, e conseguentemente segnò profondamente Halloween. La decisione coinvolse la Chiesa tutta. Fu Odilone di Cluny, nel 998 d.C., a dare l’avvio alla nuova direttiva, senza sapere quanto quella scelta avrebbe influito sulle generazioni a venire.
L’ordine era chiaro e riguardava i monasteri che avrebbero dovuto celebrare il rito dei defunti a partire dal vespro del 1° Novembre. Il dì successivo che fosse commemorato con l’Eucarestia. Dall’Irlanda a Roma, la Festa di Ognissanti è documentata il 13 Maggio del 609 d.C., in occasione della consacrazione del Pantheon alla Vergine Maria. Giorno successivamente spostato da Papa Gregorio III al 1° Novembre. A partire dal IX secolo d.C., la ricorrenza fu ufficializzata a tutte le chiese d’Europa per volere di Papa Gregorio IV.
31 ottobre, Halloween e gli spiriti del male
Halloween narra che lo Spirito della festa tramutò in qualcos'altro col passare del tempo: questi spiriti, considerati prima potenti divennero simbolo di male e diavoleria. La chiesa affermava che gli dei e le dee e tutti gli altri esseri soprannaturali delle religioni antiche fossero di impronta diabolica; che le forze spirituali con cui le persone venivano in contatto erano vere, ma che costituivano delle manifestazioni del diavolo. Tutto ciò conduceva l'uomo verso l'adorazione di falsi idoli. A questo si deve la presenza, durante le celebrazioni ad Halloween del 31 ottobre, di fantasmi, scheletri, simboli della morte, del diavolo e di altre creature maligne, come le streghe.
In realtà la mitologia celtica, quello che oggi siamo abituati a chiamare tempo periodo che conduce a Halloween, o weekend dei morti, era considerato magico poiché le credenze abbattevano il velo tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti. In altre parole, i vivi potevano comunicare con i morti e i morti ritornavano sulla terra. Il popolo celta credeva, inoltre, che esseri magici fossero ben visibili durante il periodo di Samhain. E in qualche modo si temeva che tali creature fossero ostili agli uomini, proprio poiché quest'ultimi gli avevano sottratto le proprie terre.
Gli spiriti si narravano come attirassero gli umani per farli perdere per sempre. Li avrebbero condotti verso mondi incantati dove sarebbero rimasti intrappolati. Pertanto, i vivi maturarono una tecnica di difesa spegnevano i camini delle loro case, in modo da renderle poco ospitali e si mascheravano da mostri.
Dall’Irlanda agli Usa
Halloween è arrivata negli USA molto più tardi e plausibilmente a metà dell’Ottocento nel XIX secolo. Tutto sarebbe iniziato grazie agli emigranti irlandesi costretti a lasciare l’Irlanda per la terribile carestia. Il tentativo di cercare fortuna negli Usa spinse moltissime persone a incontrarsi dall’altra parte dell’Oceano. E qui, per mantenere vive le tradizioni su Halloween, i costumi della loro patria, si continuò a festeggiare Halloween il 31 Ottobre. La capacità degli statunitensi ha permesso una rapida diffusione dei festeggiamenti in tutto il mondo.
Il cinema e la televisione hanno fatto il resto, introducendo con il passare del tempo aspetti meno religioni e più ludici come la manicale decorazione delle case, costumi e le svariate forme di zucche Jack-o'-Lantern intagliate, nei modi più bizzarri che si tramutano in acquisti di milioni di dollari. L’Europa, invece, indirettamente investita dalla ricorrenza ha saputo aggiungere alla tradizionale storia, dalle origini celtiche, un aspetto affascinante e coinvolgente.
All’oscurità del 31 Ottobre avrete sicuramente incontrato, talvolta accompagnati dai genitori, bambini vagare di casa in casa chiedendo “Dolcetto o scherzetto?” (In inglese ‘trick or treat’). Una tradizione che richiama i primi Cristiani quando vagavano di villaggio in villaggio. Elemosinavano un po' di dolci in cambio di preghiere in suffragio dei parenti defunti.