Soprannominato Red Mickey, Mickey Devine era un tipico lad di Derry: capelli rossi ed animo di fervente repubblicano. Nacque nella località di Springtown, a circa mezzo miglio di distanza da Derry, in un prefabbricato che, prima che i Devine vi si trasferissero, era stato abitato da soldati americani in servizio nella provincia dell’Ulster durante la Seconda Guerra Mondiale.
Poi, nei primi anni ’60, Mickey Devine insieme con i genitori e la sua unica sorella si spostarono a Derry, nella neo costruita estate di Creggan, proprio a ridosso dell’enclave cattolica del Bogside; qui egli fece le scuole elementari alla Holy Child Primary e le medie alla Saint Joseph, dopo di che lasciò gli studi ed iniziò a lavorare in un negozio sito nella Diamond di Derry, la piazza principale del centro nordirlandese.
Erano gli anni in cui il Movimento per i Diritti Civili si stava sviluppando e Derry divenne ben presto centro di agitazioni e tafferugli. Mickey Devine, all’epoca 14enne, partecipava al fianco degli altri ragazzi del suo quartiere. Inoltre il giovane iniziò ad abbracciare ideali socialisti. Nel 1971 si iscrisse alla organizzazione trotskysta, lo Young Socialist Group, ala giovanile del Northern Ireland Labour Party.
Il combattente Mickey Devine
Nel frattempo, Mickey Devine aveva perso entrambi i genitori e sua sorella si era sposata; ma il Bloody Sunday era alle porte: il 30 gennaio 1972 un reggimento dei paracadutisti britannici aprì il fuoco contro i dimostranti del Civil Rights Movement, uccidendone 14.
Mickey Devine aveva partecipato a quella marcia e la sera stessa entrò nell’ala Official dell’IRA.
Nel 1973 si sposò con Margaret, ma questo si rivelò non essere un matrimonio felice.
Nel 1974 molti attivisti di Derry abbandonarono l’IRA Official in quanto stanchi del cessate il fuoco che durava ormai da due anni e delle scelte della leadership- Ai loro occhi, i ‘capi’ erano colpevoli di essersi troppo discostati dall’ideologia marxista. Anche Devine fece questa scelta e immediatamente dopo entrò a far parte dell’Irish National Liberation Army (INLA).
Il 26 settembre del 1976 Mickey, insieme con altri due militanti John Cassidy e Patsy O’Hara, al fine di procurare un po’ di armi al movimento, rapinarono un’armeria di Lifford, nella contea del Donegal. Il bottino fu di 17 fucili, varie scatole di munizioni e sette obiettivi telescopici.
Ma i paramilitari non ebbero neanche il tempo di tornare a Derry, che l’autovettura con cui erano scappati Cassidy e Mickey Devine era già stata segnalata alle forze di sicurezza britanniche: i due vennero immediatamente catturati ed interrogati nella Strand Road Barrack.
Il 20 luglio del 1977 vennero processati e Devine, condannato a 12 anni di carcere, fu rinchiuso nel blocco di sicurezza H-5 di Long Kesh. Anch’egli aderì alla blanket protest e nel 1981 fu eletto officer commanding dell’INLA a Maze quando O’Hara decise di intraprendere lo sciopero della fame.
Ma anche Mickey Devine il 22 giugno dello stesso anno rifiutò il cibo della caserma ed iniziò lo sciopero della fame; digiunò per 60 giorni, prima di morire nell’ospedale della prigione.
Era il 20 agosto e nelle stesse ore la popolazione delle contee di Fermanagh e South Tyrone eleggeva Owen Carron quale deputato in sostituzione del defunto Bobby Sands. Mickey Devine aveva appena 27 anni.
Hunger strikers
I partecipanti all’Hunger Strike: Bobby Sands, Francis Hughes, che morì dopo 59 giorni di digiuno; Patsy O’Hara, 61 giorni; Raymond McCreesh, 61 giorni; Joe McDonnell, 61 giorni; Martin Hurson, 46 gorni; Kevin Lynch, 71 giorni; Kieran Doherty, dopo 73 giorni; Tom McElwee, 62 giorni e Mickey Devine, 60 giorni.