La Loyalist Volunteer Force si è costituita nel 1966 quando Billy Wright, comandante della brigata del mid-Ulster della UVF, è stato espulso da quest’ultima.
Con il soprannome di King Rat Wright, l’organizzazione ha terrorizzato per anni i cattolici dell’area di Portadown.
Il Loyalist Volunteer Force (UVF) prese le distanze da Wright quando egli autorizzò l’assassinio di Michael McGoldrick, un tassista cattolico ucciso non lontano da Lurgan. Era l’8 luglio 1996.
Loyalist Volunteer Force: storia
Quando il gruppo creato da Wright ha rifiutato di sciogliersi, la UVF lo ha minacciato di morte. Quest’ultimo ha ignorato la minaccia e poco dopo ha formato la LVF. Nel giugno 1997 la LVF è stata messa al bando dall’allora Segretario di Stato per l’Irlanda del Nord Mo Mowlam.
Nel luglio 1997 la LVF è stata coinvolta nell’assassinio di una giovane diciottenne cattolica. La ragazza dormiva nella sua casa ad Aghalee vicino a Portadown con il suo fidanzato protestante quando è stata brutalmente uccisa. La LVF ha poi ammesso di avere piazzato una bomba a Dundalk e delle bombe incendiarie in due Uffici per il Turismo Nordirlandese a Banbridge e a Newcastle.
Il 27 dicembre 1997, un detenuto dell’INLA ha ucciso Billy Wright all’interno della prigione Maze a Belfast. Wright stava scontando una pena di otto anni per aver tentato di uccidere una donna. Dopo l’omicidio di Wright la LVF ha iniziato a stabilire contatti con la UFF. Quest’ultima ha poi usato la sigla LVF nel tentativo di nascondere il proprio coinvolgimento nell’assassinio settario del dicembre 1997 che ha causato la morte del cattolico Eddie Treanor. Qualche giorno dopo, uno dei capi dell’organizzazione ha pubblicamente denunciato il coinvolgimento della UDA/UFF nell’omicidio e in altri fatti di sangue. Come conseguenza, l’Ulster Democratic Party, considerato l’ala politica dell’organizzazione, è stato sospeso dai dibattiti politici allora in corso.
Militanza
Nel marzo 1998, un militante della Loyalist Volunteer Force ha colpito a morte il protestante Philip Allen mentre era in un bar di Poyntzpass con l’amico cattolico Damien Trainor. Immediatamente dopo l’attentato la LVF ha pubblicato un comunicato di dieci pagine nel quale venivano pubblicamente minacciati i politici, la chiesa, i leader industriali e le altre organizzazioni paramilitari “coinvolte in un processo di pace costruito per spezzare l’Unione e dare inizio alla creazione di un’unica Irlanda, uno stato gaelico, celtico, unito dalla Chiesa romana-cattolica.
Solo nel maggio 1998 la Loyalist Volunteer Force ha dichiarato un cessate il fuoco e ha consegnato un piccolo quantitativo di armi alla Indipendent International Commission on Decommissioning. Nel gennaio 2000 la LVF è stata coinvolta in una sanguinosa faida con la UVF ed accusata della morte del leader della UVF Richard Jameson, ucciso a Portadown. La faida tra le due organizzazioni non si è ancora conclusa. Nonostante il cessate il fuoco, la Loyalist Volunteer Force continua nella sua campagna di omicidi settari spesso nascondendosi dietro il nome di Red Hand Defenders (RHD), lo stesso usato dalla UDA.
Alla fine del settembre 2001 la Loyalist Volunteer Force è stata coinvolta nell’omicidio del giornalista Martin O’Hagan. Il Segretario di Stato per l’Irlanda del Nord dichiarò che il governo non avrebbe riconosciuto valido ancora per molto il loro cessate il fuoco. Ad oggi la LVF conta circa una trentina di membri. Il suo arsenale è composto da un piccolo numero di fucili, mitragliatrici e pistole oltre che un piccolo quantitativo di esplosivo al plastico di tipo Powergel. Come già ricordato, la LVF è stata l’unica organizzazione paramilitare lealista a consegnare parte del suo arsenale alla International Commission on Decommissioning, fondamentale nel processo di pace attualmente in corso.