Come calcolare il rimborsoTourism Ireland

Una guida completa per ottenere il rimborso delle tasse dopo un periodo di lavoro in Irlanda, anche temporaneo. Una volta rientrati in Italia è possibile richiedere la restituzione delle tasse fino a quattro anni. Il rimborso delle tasse nasce dagli accordi bilaterali e multilaterali tra i Paesi della Comunità Europea. Ad esempio lo stato irlandese in accordo con l’Italia da numerosi anni ha messo fine alla doppia imposizione fiscale.

Cos’è la restituzione delle tasse

La tassazione irlandese riguarda stipendi e pensioni percepiti dai contribuenti italiani residenti all’estero. Dunque se hai lavorato in Irlanda puoi chiedere il rimborso delle tasse che mediamente si aggira oltre gli 1880 euro. Ma come mai tutto ciò è possibile? Perché quando si lavoro in Irlanda, il lavoratore è tenuto a pagare le tasse sul reddito. Soprattutto in presenza di lavoro temporaneo, tra le imposte ci sono anticipi mancati crediti che possono essere recuperati. Non solo anche lavorare metà anno in Irlanda, ovvero 6 mesi, significa versare tasse sullo stipendio che, calcolate su base annua per l’anno in corso, prevedono il rimborso delle tasse per i mesi restanti. È possibile ottenere direttamente il rimborso nel caso in cui si sia lavorato in Irlanda recandosi all’ufficio locale delle imposte il Revenue Offices. Altrimenti ci si può affidare a compagnie private che si occupano di tutta la procedura a fronte di una misurata commissione.

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Calcolatore del rimborso delle tasse

Il calcolatore permette di quantificare l’entità del rimborso compilando i campi richiesti. Per questo c’è bisogno dei modelli che indicano il salario totale dell’anno di riferimento (P45 e ex P60) e l’USC (Universal social Charge) già versata.

Redditi in Italia e residenza all’estero

Secondo la legge italiana, chiunque possegga redditi prodotti in Italia, anche se residente all’estero, è tenuto a dichiararli all’amministrazione finanziaria, salvo i casi di esonero previsti espressamente dalla legge stessa. Pertanto, i non residenti, se tenuti alla presentazione della dichiarazione al Fisco in Italia, dovranno utilizzare il Modello UNICO.

Per essere considerati “non residenti” esclusivamente ai fini fiscali, devono sussistere le seguenti condizioni:

  • non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili);
  • di non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno;
  • non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno.

Se manca anche una sola di queste condizioni si è considerati “residenti”. Si è, inoltre, considerati residenti, ai sensi della legislazione italiana, salvo prova contraria, se si è cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato, individuati con decreto del Ministro delle Finanze 4 maggio 1999.

Pensioni

Le pensioni corrisposte a persone non residenti nello Stato italiano, da enti residenti nel territorio dello Stato o da stabili organizzazioni nel territorio stesso, sono imponibili in linea generale in Italia. Anche le persone non residenti nel territorio dello Stato sono obbligate al pagamento delle addizionali regionale e comunale all’Irpef se, nell’anno di riferimento, risulta dovuta l’Irpef dopo aver scomputato tutte le detrazioni spettanti e i crediti d’imposta per i redditi prodotti all’estero che hanno subito la ritenuta d’imposta a titolo definitivo.

Con alcuni Paesi sono in vigore convenzioni per le doppie imposizioni sul reddito, in base alle quali ciascuno Stato contraente individua i propri residenti fiscali. Le pensioni corrisposte a cittadini non residenti sono tassate in modo diverso a seconda che si tratti di pensioni pubbliche o di pensioni private. In linea generale sono pensioni private quelle corrisposte da enti, organismi o istituti previdenziali italiani, come ad esempio l’Inps, preposti all’erogazione del trattamento pensionistico.

Pertanto, il pensionato che risiede all’estero può chiedere all’Inps l’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali in vigore, al fine di ottenere, nei casi espressamente previsti, la detassazione della pensione italiana (con tassazione esclusiva nel Paese di residenza), oppure l’applicazione del trattamento fiscale più favorevole ivi indicato (es. imposizione fiscale in Italia solo in caso di superamento di determinate soglie di esenzione).

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Informazioni generali

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Tutte le informazioni necessarie per organizzare al meglio il trasferimento in Irlanda. Condizioni di lavoro e aspetti burocratici.