Mitologia celtica

I Celti hanno utilizzato la mitologia celtica soprattutto per veicolare dediche alle divinità, iscrizioni funebri e marchi di proprietà.

Il patrimonio religioso veniva tramandato esclusivamente per via orale. Così facevano i druidi, un ordine di sacerdoti che a volte si presentavano anche come poeti, storici e giuristi. Poco conosciuti sono ancora i riti druidici. Anche se i sacrifici umani descritti da Cesare sembrano avere avuto una abbastanza ridotta rilevanza.

Plinio, invece, descrive un culto arboreo collegato ad elementi astronomici: la raccolta del vischio che cresceva sulle querce, i cui boschi erano sacri per i druidi. Il sacerdote vestito di bianco saliva su un albero e tagliava il vischio con un falcetto d’oro nel sesto giorno della luna nuova. Seguiva il sacrificio di due tori bianchi tra canti religiosi.

È ipotesi ormai assodata quella del legame tra il culto druidico e dei megaliti, in particolare dei menhir. I druidi avevano conoscenze astronomiche testimoniate dal misterioso sito di Stonehenge. Il luogo era interpretato come un antichissimo calendario celeste in grado di prevedere, in base all’incidenza dei raggi solari tra i monoliti, cicli stagionali ed eclissi.

La fata è una creatura leggendaria, presente nelle fiabe o nei miti di origine principalmente italiana e francese, ma che trova comunque figure affini nelle mitologie dell’Europa dell’Est. Nell’originale accezione dell’Europa meridionale (senza influenze celtiche) è totalmente sovrannaturale, cioè non ha nulla di umano se non l’aspetto. Il nome fata deriva dall’altro nome latino delle Parche, che è Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato. La fata è un essere magico, una sorta di spirito della Natura.

Una leggenda islandese, poi convertita in un racconto cristiano da parte dei monaci missionari, afferma che Eva era intenta a lavare i suoi figli, quando Dio le rivolse la parola; allora ella, impaurita, nascose i figli che ancora non aveva lavato. Quando Dio le chiese se tutti i suoi figli fossero presenti, Eva gli rispose di si e ciò provò la collera di Dio che dichiarò: “Come tu hai nascosto i tuoi figli alla mia vista, così essi rimarranno per sempre nascosti alla tua!”; tramite questo racconto si presume quindi che le fate un tempo fossero mortali puniti per colpa dei peccati di Eva.

La cultura dei Celti in Irlanda

Mitologia celtica

I primi immigrati subiscono continuamente gli attacchi dei Fomori, esseri crudeli arrivati da oltremare. Una nuova ondata di immigrati porta le leggi e la società civile. Sono seguiti dai Túatha Dé Danann, le tribù della dea Dana, iniziati al sapere magico. Essi sono guidati dal Dio Lugh in persona nella grande battaglia di Magh Tuiredh contro la razza dei Fomoriani che vinta verrà per sempre bandita dall’Irlanda. Dopo la battaglia arriveranno i primi celti provenienti dalla Spagna. Le relazioni fra i celti e i Tuatha restano tese, come dimostrano le battaglie che combattono gli uni contro gli altri. Finalmente i Tuatha si ritirano nell’Annwn e cedono lo spazio visibile ai Celti.

Luoghi della mitologia celtica

Tra i luoghi della mitologia irlandese troviamo la Collina di Tara, situata nella Contea di Meath, e le meravigliose tombe di Newgrange. In Italia tracce di mitologia riconducibili a rimasugli celtici conducono a Orvieto dove c’è l’amatissimo pozzo di San Patrizio.

Simboli celtici

Ci sono numerosi simboli della mitologia celtica che identificano in maniera accurata il periodo dei Celti. In particolare ne elenchiamo dieci, senza trascurare il numero tre che oltre a rappresentare la trinità è richiamato nella cultura celtica. Le triadi ne sono una esempio, riproposte sia in campo artistico che nella letteratura. Tra loro compare la Celtica, un simbolo divenuto cristiano grazie a San Patrizio considerando che il vescovo incise una croce in un cerchio. Un ciclo eterno, che piacque molto ai druidi.

  • L’arpa celtica era uno strumento musicale popolare, in voga ancora oggi. Pare che l’esemplare più antico sia datato XV secolo.
  • Crann Bethadh, ovvero l’albero della vita, fa parte della mitologia irlandese. I Celti credevano che tale piante avesse poteri speciali. Per questo, nell’antichità troviamo un solo albero in mezzo ai campi, luogo di decisioni e di incontri.
  • L’uomo verde nella rappresentazione classica appare come una faccia maschile, dalla quale germoglia fogliame. Essendo portatore di fiori, questa figura della mitologia è segno di abbondanza.
  • Il Triskele è un chiaro simbolo della mitologia irlandese, i cui primi esemplari risalgono addirittura al 3 mila aC. Triskele identifica l’unità e al contempo trinità. Il simbolo è inciso sulle pietre neolitiche della Valle del Boyne.
  • Awen è una parola gallese che indica ‘ispirazione’ (poetica). È usata storicamente per indicare l’ispirazione divina dei bardi nella tradizione poetica gallese. Chiunque sia ispirato come poeta o indovino è definito awenydd.
  • La triquetra è un antico simbolo a tre punte, di solito tra loro interconnessi.

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Mitologia norrena

Con mitologia norrena, mitologia nordica o mitologia scandinava ci si riferisce all’insieme dei miti appartenenti alla religione tradizionale pre-cristiana dei popoli scandinavi, inclusi quelli che colonizzarono l’Islanda e le Isole Fær Øer, dove le fonti scritte della mitologia norrena furono assemblate. È da ritenersi un ramo della mitologia germanica (che include anche la mitologia anglosassone o inglese), che è il nucleo mitematico più antico. La mitologia germanica ha radici nella mitologia indoeuropea.

Le feste celtiche

la mitologia irlandese è scandita anche dal calendario celtico, a sua volta influenzato dal ciclo solare e da quello lunare. Il primo scandisce l’anno in due fasi: segnate dalla festa di Samhain e di Beltane, a loro volta ulteriormente divise in due parti uguali. E sono le festività minori di Lugnasad e Imbolc. Si tratta di festività del fuoco. Con la festa del Samhain, il primo novembre, ha inizio la parte oscura dell’anno: con le porte degli inferi che si aprono e gli spiriti dei morti tornavano a vagare nel mondo terreno. Per intenderci la festa di Halloween.

Il 1 maggio, invece, inizia quella che viene definita la parte luminosa dell’anno. Scandisce il tempo la festa di Beltane, che significava “fuoco di Bel” dedicata probabilmente a Belenus. Il primo agosto è la volta della festa di Lugnasad in cui si festeggiava la mietitura e il nuovo raccolto, celebrando la fertilità della terra, dedicato al dio Lúg. Il 1 febbraio si celebra la festa di Imbolc (letteralmente “latte di pecora”) che è una festa di purificazione e rinascita. Si celebra la Dea Madre e si festeggiava la nascita degli agnelli. Durante la celebrazione il latte viene versato copiosamente sulla terra a simboleggiare la fertilità. Scopri i Festival Celtici in Italia.