Roddy Doyle tè autore di “La musica è cambiata”. Jimmy Rabbit, l’indimenticabile fondatore della band musicale dei Commitments, è tornato: ha quarantasette anni, una moglie innamorata, quattro figli e un cancro all’intestino.
Curabile, forse, ma è comunque una cosa con cui fare i conti. Jimmy ama ancora la musica, e la sua nuova attività: contatta e rende visibili sul web vecchie glorie musicali, permettendo ai nostalgici e ai giovani fan di comprare le loro canzoni.
Mentre affronta le cure, Jimmy scopre che nel 2012 si terrà a Dublino il congresso eucaristico, un evento che non accadeva in città dal 1932. Perché allora non rilanciare le canzoni e l’atmosfera di quell’anno? Se poi salta pure fuori un prezioso ritrovamento musicale dell’epoca, la situazione è perfetta.
di Roddy Doyle (Autore), S. De Franco (Traduttore)
Scheda
La musica è cambiata vede protagonista Jimmy Rabbitte che è tornato. Sono passati anni dall’avventura dei Commitments, ma la sua passione per la musica è sempre la stessa. Dismessi i panni del manager improvvisato, ora è padre di famiglia e mantiene i quattro figli andando a scovare vecchie band dimenticate per rispolverarne i successi e riproporli ai fan.
Ma proprio quando tutto sembra andare per il meglio, Jimmy finisce in un grosso guaio, anzi due: l’attività comincia a risentire della crisi economica e gli viene diagnosticato il cancro. Eppure non si dà per vinto. Ritrova il vecchio amico Outspan, chitarrista dei Commitments, che di salute sta peggio di lui, e riallaccia i rapporti anche con Imelda, una delle coriste, con cui recupera il tempo perduto.
La musica è cambiata con Jimmy, punta all’ennesima rocambolesca avventura musicale: imbucare la band di suo figlio Marvin al festival rock più importante d’Irlanda, con una canzone che spopola su YouTube ma risale addirittura al 1932. O così dice Jimmy. Nei dialoghi spassosi e agrodolci che sono il marchio caratteristico di Doyle, si intrecciano con naturalezza la vita di tutti i giorni e la sensibilità sociale dell’autore: c’è l’Irlanda della recessione, il boom dei social media, lo spettro della malattia, ma soprattutto la nostalgia del passato e l’entusiasmo per il futuro. Perché i suoi personaggi hanno una vitalità e un desiderio di riscatto inesauribili.