Shane MacGowan

Come Gesù, Shane MacGowan nasce a Pembury, nel Regno Unito, il giorno di Natale del 1957. Nelle sue vene scorre sangue dell’Irlanda rurale, figlio di una cantante e ballerina di musica tradizionale e di un padre impegnato in diocesi. La sua vita in fattoria si chiude a sei anni, con il trasferimento nella grande città dell’Inghilterra: Londra. È qui che gli occhi e le orecchie di MacGowan ascoltano nel 1976 i Sex Pistols. Il passo in un movimento punk è rapido, così come fu rapida la formazione del gruppo “The Nipple Erectors”. E quei giovani sapevano fare musica e presto fecero da supporto ai Clash e ai Jam. Qualche anno più tardi la conoscenza di Spider Stacy e Jem Finer portarono alla futura band “The Pogues” – che cambiò diversi nomi tra i quali anche quello di “Pogue Mahone” (storpiatura dell’espressione gaelica póg mo thóin che significa “baciami il sedere”). Tutto rosa e fiori se non fosse per l’esistenza tormentata dall’alcol e dei continui ritardi alle prove e ai concerti. Un comportamento autodistruttivo che ha influito fortemente sullo stato di salute di Shane MacGowan.

Shane MacGowan è morto a 65 anni il 30 novembre 2023. Il cantante dei Pogues, affetto da encefalite virale, una condizione medica che causa infiammazione al cervello, è deceduto per una “polmonite”. Già debilitato da tempo, è stata la moglie Victoria Mary Clarke a rivelare di come il suo corpo non “avrebbe retto”. Struggente il messaggio della moglie nell’annunciare la sua dipartita: “Non so come dirlo, quindi lo dirò e basta. Shane sarà sempre la luce che tengo davanti a me (…) l’anima più bella e l’angelo meraviglioso e il sole e la luna e l’inizio e la fine di tutto ciò che mi sta a cuore è andato a stare con Gesù e Maria e la sua bellissima madre Teresa (…)”.

In tanti hanno voluto omaggiarlo. I funerali di Shane MacGowan si sono svolti in forma pubblica a Nenagh, nella Contea di Tipperary, dove una grande folla ha accolto il feretro intonando le sue canzoni da Dublino fino a Tipperary. Commozione ma anche tanta emozione quando in coro sono state intonate le celebri canzoni dei Pogues. Anche la funzione si è trasformata in un concerto di addio. Tanti i vip presenti e protagonisti: da Bono, degli U2, al presidente irlandese, passando tra gli altri da Johnny Deep a Nick Cave, autore di una struggente “A Rainy Night in Soho”. Memorabile l’esibizione nella Saint Mary of the Rosary Church di Glen Hansard e Lisa O’Neill.

Crock of Gold – A Few Rounds with Shane MacGowan

Crock of gold Shane McGowan

Crock of Gold di Julien Temple è il film documentario sulla vita del frontman dei Pogues che ripercorre la vita gioventù cantautore irlandese con immagini inedite ottenute grazie alla collaborazione di alcuni familiari del cantante. Alcol, droghe, una vita sempre al massimo racchiusa in splendida musica senza interruzioni.

Composizioni

Tra le migliori composizioni di Shane MacGowan c’è sicuramente Fairytale of New York, definita una delle più belle canzoni di Natale di sempre. Il brano natalizio non è solo, anzi ben accompagnato da brani quali “A Pair of Brown Eyes”, “That Woman’s Got me Drinking”, “The Minstrel Boy” e “I Put a Spell on You”.

Nuovi denti per Shane MacGowan dei Pogues

Shane MacGowan

Da sempre punto di riferimento del Natale, per la spettacolare e appunto sopracitata canzone “Fairytale of New York”, cantata a due voci con Kirsty MacColl, Shane MacGowan annunciò al mondo, in occasione proprio delle festività natalizie, la sua nuova dentatura. Non un a scelta qualsiasi, considerando quanto i suoi denti lo caratterizzavano e forse non lo è stata nemmeno la data a ridosso del suo compleanno.

Shane MacGowan si è sottoposto a sei interventi per ottenere una nuova dentatura e ha scelto un sexy incisivo in oro. Dopo decenni di sofferenze da dipendenze da alcol e droghe, il cantante dei Pogues ha corretto i suoi denti.

A convincere il cantante dei Pogues di rivoluzionare i propri denti – consumati dalla droga, ma anche rotti per una caduta – sembra sia stata la sua ragazza di allora, successivamente moglie: Victoria Mary Clarke. Oggi, giornalista e scrittrice irlandese, questa “santa” e innamorata donna si è presa cura del suo Shane MacGowan durante la sua malattia. La nuova dentiera del cantautore fu rivelata dal gossip d’Oltreoceano: “La coppia ha scelto una morfologia di denti che rispecchia quella dell’attore irlandese Michael Fassbender”, scrissero i giornali. Unica eccezione l’incisivo in oro, fortemente voluto da Shane. L’artista durante un’intervista lo descrisse “sexy”, assecondato nel giudizio da sua moglie.

Il “nuovo sorriso” di MacGowan è stato raccontato da Sky Arts in un viaggio documentario dal titolo: “Shane MacGowan: A Wreck Reborn”.

Oggi non c’è più

Oggi Shane MacGowan non c’è più e la sua vita era cambiata drasticamente. Per intenderci non era più quello che se ne andava sventolando il membro al passaggio dei treni. Pacato, malato, persino pentito di una vita al limite, spesso il cantante espresse dispiacere per aver “infranto i sogni” della madre, che sperava in un futuro di accademico piuttosto del ritratto da artista. In fondo era sempre stato bravo a scrivere e quel talento, espresso nei temi di scuola, lo portò persino a vincere una borsa di studio a Westminster. Shane MacGowan, però, era caduto nella trappola della droga, soprattutto gli acidi, che in passato in Inghilterra dominava. Così la sua vena artistica divenne presto secondaria. Il cantante incappò in errori ripetuti e il suo essere poco presente nella realtà lo portarono a violare la legge. Finì per scontare un anno di libertà vigilata con l’obbligo di presentarsi: ma anche in quel caso lo fece sempre strafatto. Alla fine la musica rock con i Pogues è stata la cosa che gli è riuscita meglio, senza mai rinunciare a sbornie colossali. I fan possono godersi il proprio beniamino leggendo i libri “The Eternal Buzz And The Crock Of Gold” o “Una pinta con MacGowan”.

Quando le condizioni di salute di Shane MacGowan sono precipitate non c’è stato più niente da fare. A lungo “sofferente” e più volte ricoverato, nonostante la sua immagine fosse drammaticamente cambiata, non ha mai smesso di interloquire con i fan e di mostrarsi a video nonostante la mobilità limitata e la gran fatica nel parlare. Ha cercato fino all’ultimo di dispensare consigli sugli “errori da non fare in gioventù”. Il leader dei Pogues, affetto da encefalite virale, ma a segnarne la morte è stata una polmonite.