Irlanda disabilità, viaggiatori disabiliHallmackenreuther, Pixabay

I viaggiatori con disabilità sono coscienti dei problemi di accessibilità che potrebbero ostacolare un viaggio in Irlanda. In linea di massima, l’Irlanda terra di San Patrizio è visitabile in sedia a rotelle e offre numerose attrazioni che già da anni hanno provveduto ad abbattere le barriere architettoniche.

Viaggiatori disabili

Dai vecchi ai nuovi edifici, le città irlandesi si sono adeguate e anche le attrazioni offrono spazi accessibili con sedia a rotelle. Le persone disabili potranno spostarsi tranquillamente sfruttando parcheggi con posti auto riservati e ingressi privilegiati. Per non incappare in situazioni scomode è sempre consigliato di valutare di volta in volta le disponibilità dei siti che si ha intenzione di visitare. Dai servizi aeroportuali alla città di Dublino, i disabili potranno usufruire di svariati servizi messi a disposizione sia al Terminal 1 sia al Terminal 2 nonché su tutti i mezzi pubblici dai bus con il pianale ribassato alle rampe per salire a bordo dei treni.

Luoghi e attrazioni turistiche a Dublino con mobilità ridotta

Dublino garantisce attraversamenti stradali piuttosto comodi, considerando che tutti i marciapiedi delle principali aree del centro cittadino e delle aree turistiche hanno i cordoli abbassati. Alcune attrazioni non sono particolarmente funzionali, è il caso delle Gallerie Nazionali d’Irlanda di Arte e Archeologia, viceversa il museo d’arte di Dublino, che ospita persino un Caravaggio, è di facile accesso. Le vie Henry Street e Grafton Street sono entrambe percorribili in carrozzina, ma la presenza di ristoranti e negozi le rendono un luogo con una alta affluenza. Magari in alcuni orari potrebbe diventare difficoltoso muoversi schivando persone che passeggiano o si rilassano tra caffè e pub. Allo stesso modo anche il quartiere di Temple Bar, area medievale, può essere considerato un luogo a mobilità ridotta per via dei ciottoli. Le caratteristiche vie sono dotate di marciapiedi, purtroppo non sempre comodi. Pertanto la visita di Temple Bar è consigliata la mattina, piuttosto che in serata quando le strade, tra l’altro, si riempiono di gente. Tra le attrazioni più importanti da visitare a Dublino ci sono il Trinity College e il Book of Kells. Le esposizioni sono accessibili tramite ascensore, dunque facilmente raggiungibili fatto salvo quando in orari di punta la presenza sia massiccia. Ancora a Dublino c’è la Guinness Storehouse, un grosso edificio di 7 piani dotati di ascensori, il cui accesso è facilitato hai disabili che intendono visitare la fabbrica della famosa birra irlandese.

Vivere Dublino da disabile

Vivere Dublino da disabile

L’esperimento

Arriva dall’Irlanda, più precisamente da Dublino un piccolo esperimento di tre giovanissimi ragazzi che hanno voluto vivere per un giorno, la propria città da “disabili”. Lo scopo è stato quello di far emergere le “barriere architettoniche” che ogni giorno sono costretti ad affrontare 600mila disabili certificati che vivono sull’Isola.

Christine McGuinness ha scelto di bendarsi, Mick Power ha utilizzato invece delle cuffie industriali e Eoghan Donoghue ha deciso di vivere Dublino in carrozzina.

Per Christine la prima difficoltà è stata quella di pagare una tariffa con la Luas utilizzando un touch screen presente in stazione. Meglio gli attraversamenti pedonali, grazie agli effetti sonori emessi dagli appositi apparecchi presenti agli incroci. Positive anche le “bolle” sul terreno che indicano il pericolo, che purtroppo andrebbero applicate – dice la ragazza – anche in presenza di scale.

Donoghue che studia medicina, invece, ha affrontato la città insieme al suo amico Jonathan Clarke. Ha definito la passeggiata in Temple Bar “un incubo”, impossibile da visitare da sola. Ciottoli e sacchetti presenti sui marciapiedi sono davvero un ostacolo da superare, ma il selciato che si trova nel quartiere della movida non è affatto di aiuto per una persona in carrozzina. “Nota positiva è stata la gentilezza delle persone” ha dichiarato Donoghue.

Mick, musicista di 32 anni, che ha utilizzato delle cuffie industriali, in compagnia della sua ragazza, ha avvertito un forte imbarazzo soprattutto quando entrava in contatto con le persone. “Un disagio” come l’ha definito, perché non sapendo cosa stesse accadendo nessuno era in grado di comunicare con lui.

Alla fine della giornata, tutti e tre i ragazzi si sono detti esausti, di aver vissuto per un solo giorno nella capitale irlandese da disabile.