Il gaelico, Alfabeto irlandese, gaelico zone Gaeltacht

Non dovrebbe sorprendervi sapere che l’Irlanda è di fatto un paese bilingue dal lontano 1921, dall’anno precedente alla proclamazione di Repubblica indipendente (Éire). Le lingue ufficiali dell’Isola di Smeraldo sono il gaelico irlandese e l’inglese dunque spolverare un po’ di alfabeto non farebbe male.

Non tutti, però, parlano irlandese. Il gaelico, infatti, sta finendo nel dimenticatoio, nonostante lo sforzo delle istituzioni nel cerare di preservare il passato. Di recente l’idioma è finito sotto l’attenzione dell’Unione europea che ha avviato, su sollecitazione del governo di Dublino, una serie di provvedimenti per sopprimere i nomi inglesi di alcune località. Le zone Gaeltacht sono più orientate al gaelico che all’inglese, anche se i grandi centri guardano più al turismo che alla tradizione.

Da cosa deriva la parola gaelico?

Il gaelico, Alfabeto irlandese, gaelico zone Gaeltacht

L’alfabeto irlandese Gaelico si rifà ai Gaeli, ovvero gli abitanti celtici della Scozia la cui lingua, importata dall’Irlanda, si sviluppo in seguito in lingua letteraria ad oggi ristretta ad alcune regioni delle Highlands. In particolare il gaelico riconduce alle popolazioni celtiche dei Gaeli, presenti dai secoli VII e VI aC in Scozia, Irlanda, Galles, nell’isola di Man e nelle Ebridi. Il Gaelico è anche sinonimo di un gruppo di lingue della famiglia celtica che comprende l’irlandese, residui di antiche lingue celtiche parlate in Scozia, e il mannese ossia la lingua dell’isola di Man.

Il parlato della tradizione in Irlanda

Gaelico, lingua gaelica e croce

Sull’esordio dell’irlandese in Irlanda ci sono tanti dubbi e, sebbene sia chiaro a tutti che il gaelico abbia origine da lingua celtica, non è altrettanto comprensibile come sia stata possibile la sua ascesa sull’isola. Secondo gli storici sin dal IV secolo, ossia dalle iscrizioni in alfabeto ogamico, in Irlanda si parlava già un irlandese arcaico.

Cristianesimo e Vichinghi

Insomma pur non avendo alcuna testimonianza diretta, l’idioma irlandese avrebbe soppiantato le lingue parlate precedentemente. Con l’arrivo del Cristianesimo, tra il IV e V secolo, il gaelico sarebbe rimasta l’unica. Soltanto con l’arrivo dei Vichinghi, la lingua celtica dovette fare i conti con altre lingue. A incidere sul linguaggio ci saranno anche i Normanni (1169). L’Irlanda assunse il nome di primo neo-irlandese detto anche irlandese classico.

I normanni

I normanni non conquisteranno mai l’intera Isola, Molte zone rimasero indipendenti. L’inglese si era affermato a Dublino e a Wexford. Persino con gli statuti di Kilkenny (Una serie di trentacinque articoli emanati a Kilkenny nel 1367, con l’intento di frenare l’allarmante declino della dominazione Hiberno-Normanna sull’Irlanda), che vietavano ai coloni di origine inglese di usare la lingua irlandese, la situazione rimase a lungo tempo immutata. Così anche durante il XVI e il XVII secolo, il popolo continuava a parlare irlandese. Il declino si ebbe quando furono cacciati i nobili gaelici nel 1607 (il periodo è identificato con il Flight of the Earls) che privò i legami del gaelico con le classi elevate. Così ebbe inizio il neoirlandese o irlandese moderno.

Alfabeto irlandese

Nel tardo XVIII secolo, con la Carestia l’irlandese divenne almeno nell’immaginario collettivo la lingua dei poveri, dei contadini, dei pescatori, dei vagabondi. A questo punto è l’inglese a minacciare la vicina Irlanda. Una tendenza inarrestabile nonostante le iniziative di tutela del gaelico attuate alla fine del XIX secolo. Con l’indipendenza dell’Irlanda nel 1922 si cercò di salvaguardare l’irlandese.

Oggi

Nei circa 2300 villaggi della zona conosciuta come Gaeltacht, con una presenza di gaelic speakers pari all’80%, il nome inglese sarà rimpiazzato esclusivamente dallo irlandese. La zona in questione comprende le contee di Galway, Kerry, Donegal e Mayo (nell’ovest) e quelle di Cork e Waterford (sud) e Meath, a nord della capitale. Nel resto del paese invece, i nomi gaelici coabiteranno con quelli in inglese.

A presentare queste misure è stato il ministro per la lingua gaelica, Eamon O Cuiv. Secondo una stima, circa 1,4 milioni di irlandesi, uno su quattro, dicono di conoscere l’irlandese (il dato si riferisce al 2002 ndr) e un quarto afferma di farne un uso quotidiano. Per quanto riguarda invece gli organi di stampa, capita raramente di ascoltare qualche espressione in gaelico, la maggior parte del tempo radio, televisione e giornali prediligono l’inglese. Le istituzioni statali e pubbliche hanno denominazioni esclusivamente nell’antica gaelica e prevalgono sulla forma espressa in inglese.

Al di fuori delle aree Gaeltachtai, c’è stato un incremento in seguito all’apertura delle Gaelscoileanna: istituzioni scolastiche di primo e di secondo livello dove le lezioni vengono impartite esclusivamente in irlandese. A questo si aggiunge la strategia del governo volta ad aumentare i parlanti di irlandese entro il 2030.