Conosciuta per la birra e per i pub, per la musica live e quei tanti stereotipi che sempre contraddistinguono un paese dall’altro, la Dublino letteraria vanta giganti della letteratura e un fascino da ispirare grandissimi scrittori recenti e meno recenti.
Se qui sono nati James Joyce, W.B. Yeats, Oscar Wilde, George Bernard Shaw e Samuel Beckett, anche personaggi immaginari come Leopold Bloom, il protagonista dell’Ulisse, hanno fatto tappa in vari luoghi della città e nella prestigiosa Trinity College.
Tradizione letteraria che affonda in un passato lontano e ancora capace di ispirare autori contemporanei come Anne Enright, Joseph O’Connor, Sebastian Barry e Roddy Doyle. La capitale letteraria è nelle biblioteche, nello scaffale di una libreria del centro, nei tanti festival tematici e persino nei pub letterari.
Itinerario letterario
Designata come Città della Letteratura, l’itinerario nella Dublino letteraria ripercorre musei e piazze georgiane, statue e monumenti e testimonianze di chi ha toccato con mano l’esaltazione letteraria. Dal castello dove Bram Stoker era impiegato prima di comporre il suo capolavoro Dracula, ai pub frequentati da Brendan Behan e Flann O’Brien, fino alle sponde del Grand Canal celebrate da Patrick Kavanagh.
Abbey Theatre
Chester Beatty Library
Dublin Writers Museum
Grand Canal
James Joyce Centre
Merrion Square
MoLI
Trinity College
La farmacia Sweny’s
Lincoln Place
Citata come meta letteraria, Sweny’s è qualcosa di inusuale. Nata nel 1847 come studio di consultazione del medico e adibita poi a farmacia, al suo interno custodisce una libreria, con testi di seconda mano. In questo luogo, un giovane scrittore si affacciò. Qui Leopold Bloom, nell’Ulisse, entra e annusa del sapone.
Bewley’s
Grafton Street
La città letteraria passa anche per il celebre Caffè Bewley’s. Quest’ultimo risale al 1927, ed è un prestigioso locale proprio all’incrocio con Johnson Court. Nelle eleganti sale risuonano ancora le voci di tanti illustri frequentatori del passato: William Butler Yeats, George Bernard Shaw, Samuel Beckett, Sean O’Casey, Oscar Wilde, James Joyce – tra gli altri – che per lunghi anni godettero del servizio di qualità che la tradizione dei quaccheri fondatori.