La storia dell’Ulster
L’antico Ulster, un tempo Ulaid, comprendeva le coste settentrionali e nordorientali dell’Irlanda a sud fino a quella che oggi è la regione di Louth e ad ovest fino al Donegal con capitale Emain Macha, vicino ad Armagh. Col passare del tempo divisioni e attacchi da parte dei nemici sgretolarono il territorio fino alla completa disintegrazione dello Ulster nel IV e V secolo. La provincia fu divisa tra i regni di Oriel o Airgialla, Aileach e Ulaid. Durante l’invasione anglo-normanna dell’Irlanda alla fine del XII secolo, soltanto una parte di questi regni fu conquistata.
Ulster passa da nove a sei contee
Nel XVI secolo Ulster era amministrativamente divisa in nove contee, tuttora esistenti. La vera frattura del territorio si ebbe quando i clan cattolici degli O’Neills (capi del Tyrone) e degli O’Donnell (capi di Tyrconnell nel Donegal), governatori dello Ulster, si unirono contro la regina Elisabetta I nella rivolta dal 1594 al 1601, per respingere la Riforma inglese agli irlandesi. Il fallimento dei negoziati con James I portò alla fuga dei conti settentrionali di Tyrone, Tyrconnell e molti altri nel 1607. A questo punto migliaia di coloni Lowland Scots, ovvero gli abitanti della Scozia di religione presbiteriana, furono introdotti in Ulster. Contrari a unirsi al resto d’Irlanda si arrivò nel 1921 alla creazione dello stato dell’Irlanda del Nord. Da nove si passò a sei contee: Antrim, Down, Armagh, Londonderry, Tyrone e Fermanagh mentre Monaghan, Cavan e Donegal furono annesse dapprima all’Irlanda indipendente, e dal 1949 alla Repubblica d’Irlanda.