Dopo aver inizialmente aderito all’estetismo, George Moore (Ballyglass, Contea di Mayo, 1852 – Londra 1933) cede all’influsso del naturalismo, evidente nei romanzi La moglie del mimo (The mummer’s wife, 1885) e Esther Waters (1894) considerato il suo capolavoro. Un’altra notevole opera autobiografica è la trilogia riunita sotto il titolo Salve e addio (Hail and farewell del 1914). Preziosa fonte di notizie sulle personalità letterarie dell’epoca. Nelle ultime opere compaiono Il ruscello Kerith (The brook Kerith, 1916) e Eloisa e Abelardo (Heloise and Abelard, 1921), la prosa conquista un ampio respiro e cresce in raffinatezza.
George Moore ha contribuito alla rinascita della letteratura gaelica con racconti e romanzi ambientati in Irlanda. Ne sono un esempio Il campo incolto (The untilled field, 1903) e Il lago (The lake, 1905).
Chi è George Moore
George Augustus Moore, o meglio George Moore, è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e critico d’arte. La famiglia di origine, aristocratica e di religione cattolica, risiedeva a Moore Hall, la casa versa attualmente in stato di abbandono, nella contea Mayo, nel nord ovest dell’Irlanda.
George Moore studia arte a Parigi nel corso degli anni ’70 dell’800, occasione che gli permise di conoscere molti preminenti artisti francesi dell’epoca. Qui entra in contatto con la corrente letteraria del Naturalismo che lo porterà infine ad essere uno dei primi scrittori di lingua inglese ad aderire al Realismo. Fu infatti molto influenzato dallo scrittore francese Émile Zola.
George Moore influenzò Joyce
Secondo quanto affermato dal critico statunitense Richard Ellmann, George Moore influenzò molto il compatriota James Joyce. Va considerato uno dei primi autori irlandesi moderni anche se fuori dal mainstream della letteratura sia irlandese che inglese.
Un altro grande coetaneo, William Butler Yeats (1865-1939) scrittore di fama mondiale, lo frequentò nella vita quotidiana, ne conobbe il carattere e gli atteggiamenti in privato e in pubblico, George Moore è descritto nel libro di Yeats Autobiografie, il capitolo Dramatis Personae è ricco di notazioni e particolari sui suoi virtù e difetti di artista.
Nel 2011 è stato prodotto il film Albert Nobbs, ispirato al racconto di George Moore “The Singular Life of Albert Nobbs” del 1918. Ad interpretare l’efebico personaggio l’attrice statunitense Glenn Close, ruolo che aveva già interpretato a teatro negli anni ’80 e che le è valso la candidatura all’Oscar come migliore attrice protagonista.
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