Si è spenta all’età di 76 anni, la scrittrice irlandese di narrativa fantastica Pat O’Shea. Il grande pubblico la ricorderà per i suoi romanzi “Finn e gli otto poteri” e “La pietra del vecchio pescatore”, tradotti entrambi in sedici lingue (in italiano sono stati pubblicati da Salani e Longanesi). Tra gli altri romanzi figura “La bottiglia magica”.
Nei suoi racconti la scrittrice irlandese è riuscita perfettamente a riproporre le atmosfere e i personaggi dell’antica mitologia celtica.
“La pietra del vecchio pescatore” (1985) è un romanzo ambientato in Irlanda. Il giovane Pidge, dopo aver acquistato un vecchio libro malconcio, si trova a varcare la sottile soglia che separa il mondo reale da quello fantastico. Lo attende un viaggio senza tempo, in compagnia della sua amica Brigit, tra streghe e folletti, spiriti maligni e geni benefici, giganti e animali parlanti.
La biografia: vita e morte di Pat O’Shea
Pat O’Shea è nata a Galway e ha frequentato la Scuola Nazionale di Presentazione e la Scuola Secondaria del Convento della Misericordia. Era la più giovane di cinque figli. Sua madre morì quando O’Shea era una bambina. Lei e gli altri fratelli furono allevati dalla sorella maggiore. A 16 anni ha seguito i suoi fratelli in Inghilterra e ha deciso di rimanere lì, trovando un lavoro in una libreria a Manchester. Ha iniziato a scrivere spettacoli teatrali e ha ricevuto una borsa di studio nel 1967 dal British Art Council.
La sceneggiatura di Pat O’Shea per il teatro è stata supportata da David Scase, direttore del Library Theatre di Manchester e dal suo successore Tony Colegate, e quattro dei suoi spettacoli in un atto sono stati prodotti dal Library Theatre. La sua commedia The King’s Ears è stata commissionata dalla BBC Northern Ireland. Nel 1971 ha lavorato a uno sketch comico per Granada Television chiamato Flat Earth, ma senza alcun successo.
Nel 1969 Pat O’Shea ha iniziato a scrivere racconti e poesie, oltre a un romanzo a fumetti (non pubblicato). All’inizio degli anni ’70 ha scritto The Hounds of the Morrigan per compiacere se stessa, la famiglia e gli amici, con poche aspettative di pubblicarla. In cattive condizioni di salute al momento del primo improvviso successo di quel romanzo, completò solo alcuni capitoli del seguito inedito nei decenni successivi. Nel suo necrologio stilato dal The Guardian li definisce, quei capitoli, “geniali”.
Nel 1988 Pat O’Shea pubblicò un secondo libro per bambini, Finn Mac Cool e Small Men of Deeds, attraverso l’editore Holiday. Era un racconto di racconti folcloristici, illustrato da Stephen Lavis. Nel 1987 Horn Book Magazine lo inserì nella loro lista annuale di libri per bambini di rilievo, assegnandogli un premio come miglior libro dell’anno. Nel 1999, la scrittrice ha pubblicato il suo terzo (e ultimo) libro, The Magic Bottle (Scholastic).